CelluleStaminali -Cellule staminali adulte (o somatiche)
Le cellule staminali adulte sono cellule indifferenziate, quindi non ancora specializzate, che si trovano in organi e tessuti già “maturi” sia negli adulti sia nei bambini: recentemente vengono indicate con il (più preciso) nome di cellule staminali somatiche.
La funzione primaria delle cellule staminali adulte è quindi quella di fungere da serbatoio di nuovi elementi cellulari di un determinato tessuto, provvedendo al suo mantenimento strutturale e alla riparazione di eventuali perdite dovute a traumi o patologie. A differenza delle cellule staminali embrionali, la precisa origine delle cellule staminali adulte non è stata ancora accertata né è chiaro perché il loro numero all’interno di ogni tessuto sia estremamente ridotto e confinato in particolari aree (o nicchie) dei vari organi. In tali zone le staminali possono rimanere a lungo quiescenti, cioè in uno stato di riposo, senza andare incontro a duplicazioni, fino a quando non vengono attivate e “reclutate” da determinati stimoli quali un normale rimaneggiamento strutturale, un trauma o una particolare malattia.
La storia della ricerca sulle cellule staminali adulte inizia negli anni ’60 del ’900 con la scoperta che cellule del midollo osseo (cellule staminali emopoietiche o ematopoietiche) erano in grado di dare origine a tutte le cellule mature circolanti nel sangue contenuto nelle vene e nelle arterie del corpo umano.
Negli ultimi anni è cresciuto enormemente il numero dei tessuti nei quali sono state individuate cellule staminali (sangue, cervello, cute, cuore, fegato), ma riscontri di cellule staminali sono stati riportati in quasi tutti gli organi.
La ricerca nell’ambito della medicina rigenerativa ha conseguentemente risentito di un forte entusiasmo, a causa delle potenziali implicazioni di queste scoperte nello studio di nuovi trattamenti per malattie quali l’infarto cardiaco, le ischemie, il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer, forme di distrofia muscolare, malattie del fegato ecc.
Normalmente la sostituzione di cellule morte e la ripazione di un tessuto danneggiato o malfunzionante è operata da cellule staminali che risiedono nel tessuto stesso: in altre parole, le cellule staminali della cute rimpiazzano le perdite di pelle, le cellule staminali neurali possono dare vita a nuove cellule nervose nel cervello e così via.
Recentemente questo concetto è stato messo parzialmente in discussione, dopo aver scoperto che cellule staminali che risiedono normalmente in un determinato distretto, per esempio nel midollo osseo, sono in grado di trasformarsi – oltre che nelle cellule del sangue – anche in cellule mature diverse dall’organo di appartenenza, per esempio diventando cellule del cuore o del tessuto nervoso. Questa capacità viene definita transdifferenziazione e lo sfruttamento in ambito medico di tale proprietà amplifica ulteriormente le potenzialità terapeutiche delle cellule staminali.
L’utilizzo in medicina di strategie terapeutiche comprendenti cellule staminali è cominciato dal trapianto di midollo osseo, inizialmente concepito per curare patologie ematologiche, e si sta sempre più allargando ad altre patologie sfruttando in gran parte proprio la suddetta capacità di transdifferenziazione delle cellule staminali.
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