CelluleStaminali -Cellule staminali embrionali
Una frequente fonte di confusione risiede nell’utilizzo dell’espressione cellula staminale per indicare sia le cellule staminali embrionali sia quelle adulte. L’accomunamento improprio di queste entità può generare inaccuratezze sia nella descrizione delle proprietà biologiche di queste cellule, sia nei dibattiti di natura etica che si sviluppano sempre più spesso intorno a questo tipo di ricerca.
Le cellule staminali embrionali derivano dalla cosiddetta massa interna cellulare della blastocisti (termine con cui si indica l’embrione umano nei primi 4-5 giorni di vita).
Le cellule staminali embrionali sono pluripotenti e danno origine a tre strutture embrionali principali, dette foglietti germinativi (ectoderma, endoderma e mesoderma), dai quali si genereranno tutti gli organi e tutti i tipi di cellule presenti nel corpo umano.
La massa interna cellulare di un embrione può essere artificialmente isolata in laboratorio, a partire da embrioni creati da processi di fertilizzazione in vitro, e trasferita in una “piastra” dove le cellule staminali vengono nutrite e possono essere coltivate ed espanse dai ricercatori. Da poche decine di migliaia di cellule iniziali si ottengono in questo modo molti milioni di cellule pluripopotenti che possono essere utilizzate a fini di ricerca, congelate e conservate indefinitamente. Oltre che sulla base della loro funzione, le cellule staminali embrionali possono essere identificate da alcune sostanze presenti sulla loro membrana esterna e dalla presenza di particolari proteine (fattori intracellulari di trascrizione) che mantengono le cellule staminali in uno stato indifferenziato.
Gli scienziati stanno attualmente cercando di riprodurre e controllare in laboratorio la precisa differenziazione delle cellule staminali embrionali in cellule mature (cellule muscolari, nervose, del sangue e così via). Essi cercano di ottenere questo importante obiettivo modificando la composizione chimica del terreno di coltura, ossia del mezzo nel quale le cellule vengono tenute e nutrite, oppure modificando condizioni ambientali quali la superficie delle piastre di coltura, o ancora inserendo particolari geni nelle cellule. La pluripotenza (ossia la capacità di differenziarsi in qualsiasi tipo di altra cellula “specializzata”) e la capacità di essere espanse quasi all’infinito fanno delle cellule staminali embrionali un’affascinante risorsa, per il momento soltanto teorica, per la medicina rigenerativa che si occupa della riparazione di organi e tessuti danneggiati da traumi o malattie.
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