SIFILIDE E GRAVIDANZA -Causa
L’agente infettivo della lue è un batterio denominato Treponema pallidum e l’uomo ne è l’ospite naturale oltre che vettore dell’infezione. La via abituale di trasmissione tra le persone adulte è quella sessuale, per passaggio del Treponema attraverso abrasioni delle mucose o della cute. Una volta iniziata la terapia con penicillina in dose adeguata si ha in poche ore la scomparsa dei batteri dalle lesioni.
Il neonato e il bambino vengono abitualmente infettati attraverso la placenta, più raramente attraverso contatto con lesioni infette durante il passaggio nel canale del parto, oppure con lesioni del capezzolo durante l’allattamento.
Se la malattia viene contratta durante la gravidanza, non si altera il decorso clinico della sifilide. La lesione cosiddetta “primaria” compare dopo circa tre settimane dal contatto contaminante nel luogo d’inoculazione del Treponema. Se non trattata, regredisce spontaneamente in 3-8 settimane. Può essere difficile da diagnosticare nella donna in quanto può localizzarsi a livello della vagina o del collo dell’utero.
Da 6 settimane a sei mesi dopo l’infezione, per disseminazione dei Treponemi dalla lesione primaria, in assenza di trattamento, possono comparire le manifestazioni della lue secondaria che consistono soprattutto in arrossamenti cutanei generalizzati o in più piccole lesioni tipo macchie, papule o pustole.
Anche queste manifestazioni scompaiono spontaneamente dopo alcune settimane (fino a un anno dall’infezione). Segue il periodo di latenza clinica, privo di disturbi, in cui la diagnosi può essere fatta solo mediante esami del sangue e che può durare da poche settimane a molti anni, a volte per tutta la vita.
Dopo anni possono comparire (in 1/3 circa dei pazienti) le manifestazioni della cosiddetta “lue terziaria” che colpisce il sistema nervoso centrale, il sistema cardiocircolatorio e determina la formazione di granulomi e delle cosiddette “gomme luetiche” a carico di vari organi. La diagnosi viene fatta normalmente in base agli esami del sangue, eseguiti alla prima visita della donna gravida per verificare la presenza del treponema o di anticorpi diretti verso questo.
L’infezione transplacentare del feto può avvenire a ogni stadio della gravidanza e in qualunque fase dell’infezione materna. L’infezione fetale è la regola in assenza di terapia nel caso di madre affetta da sifilide primaria o secondaria, scende al 40% durante lo stadio di latenza precoce e si riduce al 6-14% durante lo stadio latente tardivo, in assenza di trattamento adeguato.
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