Infezione tubercolare primaria
Penetrazione del bacillo di Koch in un organismo non ancora colpito da infezione tubercolare. Un tempo più frequente nei bambini e negli adolescenti, nel mondo occidentale industrializzato questa infezione, detta anche tubercolosi primaria, oggi si verifica più raramente, dal momento che la tubercolosi colpisce sempre più di rado in modo permanente.
La contaminazione avviene di norma per via aerea (inalazione di goccioline di saliva espulse, con la tosse o gli starnuti, da un individuo affetto da tubercolosi polmonare e contagioso), più di rado per via digestiva o mucocutanea.
Sintomi e segni
L’infezione primaria si traduce in una lesione polmonare e in un ingrossamento dei linfonodi del mediastino (zona del torace che divide le facce interne dei polmoni).
A livello polmonare, nel punto di penetrazione del bacillo di Koch, si forma una lesione, ricca di bacilli, che va incontro a necrosi caseosa; in un secondo tempo la sua parete si calcifica.
Nel 90% dei casi l’infezione è latente, non comporta alcuna alterazione dello stato di salute generale e regredisce spontaneamente.
In meno del 10% dei casi, circa 2 mesi dopo l’incubazione si sviluppa una sindrome infettiva di grado moderato (tosse, febbre lieve, affaticamento, perdita dell’appetito). Talvolta le manifestazioni sono più imponenti: febbre a esordio improvviso, disturbi digestivi, eritema nodoso (eruzione di noduli rosso-violacei sugli arti), cheratocongiuntivite (infiammazione oculare).
A volte l’infezione è complicata dalla fistolizzazione della lesione bronchiale, dalla compressione dei bronchi o dalla diffusione del bacillo ad altri organi attraverso il sangue circolante.
Diagnosi
L’infezione primaria viene rivelata dall’intradermoreazione alla tubercolina (il paziente infetto presenta una cutireazione positiva), ma può essere evidenziata anche mediante radiografia polmonare.
Trattamento ed evoluzione
Nella maggior parte dei casi il test alla tubercolina positivo rimane l’unica prova dell’avvenuto contagio, in quanto l’infezione primaria regredisce spontaneamente. In casi specifici è necessario intraprendere una chemioprofilassi preventiva dell’evoluzione dell’infezione a malattia tubercolare. In ogni caso, se si ha pregressione dei sintomi è necessario procedere al trattamento, avvalendosi della somministrazione a lungo termine di farmaci antitubercolari (isoniazide, rifampicina, etambutolo, pirazinamide, streptomicina).
La prevenzione si basa sulla vaccinazione (BCG), sebbene l’efficacia del vaccino sia limitata.
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