Eritrodermia
Affezione caratterizzata da un’eruzione cutanea rossastra generalizzata, associata a un’alterazione dello stato generale dell’organismo. Oltre l’80% dei casi di eritrodermia hanno una causa precisa: una malattia cutanea preesistente (psoriasi, eczema), l’assunzione di farmaci (antibiotici, barbiturici, litio, antinfiammatori, anticoagulanti), un’infezione (stafilococco nel lattante, funghi), una malattia ematologica (micosi fungoide, istiocitosi X del bambino). Nel 15-20% dei casi non emerge alcuna causa.
Sintomi e segni
La pelle, colpita da un eritema color rosso vivo, appare secca, desquamante, spessa, e in seguito pigmentata; si ha prurito, più o meno intenso. Ai segni precedenti si aggiungono sintomi generali quali febbre elevata, brividi, freddolosità, dimagrimento, comparsa di numerosi linfonodi e ingrossamento del fegato e della milza. L’eritrodermia può regredire o dar luogo a complicanze quali superinfezione cutanea, scompensi cardiaci (soprattutto negli anziani), disidratazione, edemi, brusco calo dei livelli ematici di albumina, sodio e potassio, flebite o escare.
Trattamento
Il trattamento, spesso effettuato in ambito ospedaliero, è innanzitutto rivolto ai sintomi e implica riposo a letto, applicazioni e bagni a base di antisettici e sostanze attive contro il prurito. Ogni eventuale complicanza viene trattata a sé (con antibiotici, reidratazione, alimentazione per la via digerente, trattamento cardiovascolare). Il trattamento della malattia responsabile dell’eritrodermia va avviato solo dopo che la reazione cutanea è stata debellata.
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