ARRESTO CARDIACO
L’arresto cardiaco è caratterizzato da un’assenza di attività cardiaca e da uno stato di incoscienza, causato dall’incapacità del cuore di pompare sangue al cervello e nel resto del corpo. Nella grande maggioranza dei casi non è prevedibile o è la prima manifestazione di una malattia cardiaca non conosciuta. La persona colpita non presenta più il polso carotideo (la pulsazione rilevabile nella regione laterale del collo), entra in stato di incoscienza e infine perde la funzione respiratoria; il tutto accade nel giro di pochi secondi. Se non si interviene immediatamente (con rianimazione cardiorespiratoria e defibrillazione) nel 90-95% dei casi il soggetto colpito muore.
L’arresto cardiaco improvviso non va confuso con l’attacco cardiaco. Entrambi i disturbi risultano da problemi di origine cardiaca, ma ognuno presenta cause, terapie e conseguenze diverse. Un attacco cardiaco è provocato da un problema che colpisce le arterie coronarie: queste si ostruiscono e, di conseguenza, il muscolo viene danneggiato dalla mancata ossigenazione. Questo danno al muscolo cardiaco può peraltro provocare disturbi del sistema fino a causare pericolose aritmie che talvolta sfociano in un arresto cardiaco improvviso.
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