Primo Soccorso
Emergenze: chiedere aiuto
Chi soccorrere e come farlo
È necessario che chi si trova a dover prestare aiuto a persone che, per esempio, si trovano coinvolte in un incidente, cerchi prima di tutto di valutare chi ha più bisogno (che non è necessariamente quello che si lamenta di più); il dolore, infatti, non è di per sé sinonimo di gravità; in questi casi risultano essere più importanti altri parametri, come per esempio la perdita di sangue, difficoltà respiratorie o alterazioni dello scheletro che facciano pensare a eventuali fratture.
Questa importante valutazione prevede anche la verifica dello stato di coscienza del ferito; è possibile fare ciò chiamando il soggetto ad alta voce e scuotendolo delicatamente per le spalle. Se questo è cosciente, è necessario rivolgergli alcune domande relativamente a quanto accaduto, al dolore che prova e in quale zona e così via.
Se la persona è incosciente, è necessario seguire le indicazioni scientifiche redatte dall’ERC (European Resuscitation Council) del 2005, iniziare cosiddetto BLS (Basic Live Support, ossia supporto di base per la vita, altrimenti detta Rianimazione Cardiopolmonare o RCP).
Il soccorritore deve innanzitutto attirare l’attenzione di eventuali persone vicine o chiamare a viva voce quelle più lontane, quindi allineare il paziente (senza metterlo in piedi) e scoprirgli il torace, liberandolo dagli indumenti. È necessario inoltre estendere il capo della persona ferita e controllare se respira. Per far ciò, si esegue per dieci secondi la sequenza denominata GAS, dalle iniziali delle manovre da eseguire: Guardo, Ascolto, Sento. Il soccorritore pone il suo orecchio vicino alla bocca dell’infortunato (per “sentire” se respira) e, guardando verso la punta dei piedi dell’infortunato, osserva il torace per percepirne eventuali movimenti respiratori, contando lentamente fino a dieci (GAS).
Una volta controllata la respirazione, il soccorritore ha diverse possibilità di intervento, tenendo conto del fatto che può trovarsi da solo o con altri e che il ferito possa essere in grado di respirare o meno.
Se il soggetto respira e il soccorritore non è da solo, questo può incaricare qualcuno di andare a chiamare i soccorsi, continuando a stare vicino all’infortunato e verificando che continui a respirare. Se invece è da solo, può chiamare soccorso con il telefonino, continuando a stare vicino alla vittima; se non lo possiede, deve mettere il ferito in posizione laterale e andare a cercare soccorsi. È importante che ritorni il prima possibile, in modo da controllare costantemente il respiro del ferito.
Nei casi più gravi, cioè quelli in cui il soggetto non respira, il soccorritore deve iniziare le manovre di rianimazione cardiorespiratoria (BLS), chiedendo a qualcuno, se non è solo, di andare a chiamare immediatamente i soccorsi e di spiegare la situazione il più dettagliatamente possibile. Se invece il soccorritore si trova da solo, deve chiamare immediatamente i soccorsi se è provvisto di telefonino; in caso contrario, deve recarsi personalmente a cercare aiuto, evitando di mettere il soggetto in posizione di sicurezza, e ritornare il prima possibile per iniziare le manovre di BLS
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