Assistere un familiare
Protezione della cute
Via intradermica
La somministrazione dei farmaci per via intradermica avviene iniettando una piccola quantità di farmaco (circa 0,1 ml) nello spazio tra l’epidermide e il derma.
Questo tipo di somministrazione raramente si effettua a domicilio: in linea di massima, si ricorre alle punture intradermiche per verificare se sono presenti delle allergie o per testare alcune tossine e leggere a distanza di alcuni giorni la risposta immunitaria.
Quasi sempre la via ritenuta preferenziale per l’iniezione è la porzione interna dell’avambraccio, ma talvolta la si pratica nella schiena, più precisamente nella porzione sottoscapolare.
La tecnica è semplice e se ne fornisce la descrizione solo a scopo informativo, in quanto a casa non si praticano quasi mai iniezioni nella sede intradermica, a differenza di quanto avviene per le iniezioni in sede sottocutanea di più frequente esecuzione anche da parte di un parente o di un operatore non sanitario.
Dopo il lavaggio delle mani, si procede all’individuazione esatta della sede e poi si pratica la disinfezione con la sostanza apposita (clorexidina in alcol).
Quando il disinfettante è asciutto, si inserisce l’ago nella zona precedentemente descritta.
Questa puntura provoca una “bolla” chiaramente visibile a occhio nudo che in gergo medico si chiama ponfo.
La siringa viene introdotta con un’angolazione quasi parallela alla pelle e il farmaco si inietta lentamente. Dopo la puntura, si applica solitamente un cerotto e non si massaggia la sede.
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