La verruca, detta comunemente porro, è una neoformazione della cute o di una mucosa, di natura benigna dovuta a infezione da papillomavirus umano (HPV, Human Papilloma Virus). La tabella di pag. 360 mostra le principali associazioni cliniche dei diversi tipi di HPV.
Si calcola che quasi il 7-10% della popolazione soffra di verruche, che sono comunque più frequenti nei bambini in età scolare, nei giovani adulti e in alcune categorie professionali: macellai e veterinari, in particolare, che sembrano essere esposti a un rischio maggiore, anche se non è dimostrata la possibilità di contagio animale-uomo.
Le verruche si presentano con aspetti clinici diversi: più frequentemente come formazioni rilevate e di aspetto “vegetante”, talvolta incassate (endofitiche) con superficie ruvida e giallo-grigiastra di varia dimensione e localizzazione.
Si manifestano sia sulla pelle sia sulla mucosa, ma nella grande maggioranza dei casi la localizzazione è sulle mani e sulla pianta dei piedi.
Risultano ad alto rischio per le verruche persone con immunità cellulare compromessa, per esempio i pazienti che stanno ricevendo un trattamento cronico a base di corticosteroidi o di farmaci immunosoppressivi e persone con epidermodisplasia verruciforme, un raro problema di natura genetica; recentemente si è parlato di un aumento della suscettibilità alle verruche nei bambini affetti da dermatite atopica.
La trasmissione avviene attraverso i cheratinociti desquamati. Il periodo di incubazione è stimato intorno agli 1-6 mesi, tuttavia si sospetta un periodo di latenza di 3 anni o più.
Varietà clinica
Verruche volgari Quella volgare (o comune) è la forma più frequente di verruche (70%): si presenta con piccole aree cutanee sollevate (rilevanze esofitiche) dalla superficie rugosa, irregolare, dura (ipercheratosica), di colore giallo- grigiastro o bruna, più raramente con superficie liscia, convessa e color carne.
Le verruche volgari sono frequentemente localizzate sulla superficie dorsale e più raramente palmare delle mani e delle dita, soprattutto intorno alle unghie, di dimensioni variabili da meno di 1 mm a più di 1 cm, fino a formare ampie placche confluenti. In sede di traumatismo si possono formare nuove verruche (isomorfismo di Köbner). Nei bambini che si succhiano le dita o si mordono le unghie sono frequenti le verruche periungueali, che possono essere dolorose e causare alterazione dell’aspetto dell’unghia (onicodistrofia).
Più della metà delle verruche volgari regredisce spontaneamente entro due anni. La risposta immunitaria umorale e cellulare è importante per la regressione, non è noto il ruolo degli anticorpi rivolti verso il capside virale. La risposta cellulo-mediata gioca un ruolo importante, come risulta evidente in soggetti con deficit o congeniti o acquisiti dell’immunità, che sono affetti da lesioni diffuse.
Verruche plantari Le verruche plantari sono meno frequenti rispetto alle verruche volgari (24%). Esistono due varietà che possono comparire in questa sede, quella semplice e quella a mosaico. Le verruche plantari semplici sono più frequenti rispetto alle verruche plantari a mosaico. Si presentano come lesioni che crescono verso l’interno della cute (endofitiche), rotondeggianti a limiti netti, dure, a sviluppo in profondità, superficie cheratosica picchiettata da lesioni nerastre puntiformi (emorragie dei capillari trombizzati), con un collaretto corneo, e spesso sono dolorose.
Le verruche plantari a mosaico prendono il nome dal proprio aspetto: diverse verruche superficiali, poco rilevate, di piccole dimensioni, confluiscono in una placca cheratosica di solito non dolente. Una regressione spontanea è possibile soprattutto nei bambini minori di un anno.
Verruche filiformi Le verruche filiformi (o digitate) sono frequenti nei maschi e localizzate sul viso, soprattutto nella zona di barba (autoinoculazione da rasatura), testa e collo o in sedi periorifiziali.
Verruche piane Questa varietà di verruche si presenta come papule lievemente rilevate sul piano cutaneo, piccole papule con dimensioni di 1-5 mm, superficie piatta e liscia, multiple, disseminate o raggruppate o disposte in linee (fenomeno di Köbner), di colore roseo o giallastro. Le verruche piane sono localizzate preferenzialmente al volto e al dorso delle mani, oltre che alle ginocchia e alle superfici pretibiali; sembrano favorite dalla dermatite atopica, e compaiono frequentemente e in gran quantità nei pazienti trapiantati in terapia con immunosoppressori. La regressione spontanea è frequente e rapida e è associata a fenomeni flogistici locali.
Terapia
Esistono vari tipi di trattamento per le verruche.
Terapia sistemica Prevede la somministrazione di antivirali, retinoidi, cimetidina, interferone.
Terapia locale Si avvale di prodotti cheratinolitici a base di acido salicilico o lattico, bleomicina intralesionale, crioterapia, diatermoelettrocoagulazione, laser.
Terapia topica Si basa sull’applicazione di sostanze chimiche sulle verruche per eliminarle. Le molecole più importanti sono l’acido salicilico e l’acido lattico, in soluzione, in pomate o incorporate in un piccolo dischetto idrogel a rilascio controllato. Il trattamento deve essere effettuato ogni sera. Queste sostanze hanno la capacità di distruggere la verruca e per certi versi aggiornano il trattamento “classico”, quando la tradizione popolare consigliava medicamenti a base di latte di fico o di schiuma della lumaca, entrambe sostanze acide, che venivano applicate sulla verruca.
Questo tipo di intervento può essere tranquillamente fatto a casa e vale soprattutto per le verruche volgari, plantari e, nelle fasi iniziali della cura, per le verruche plantari più grosse.
Le verruche plantari semplici possono essere efficacemente trattate con curettage chirurgico in anestesia locale.
Altro modo di distruggere le verruche è tramite bruciatura, che può essere effettuata in due modi.
- L’elettrocoagulazione è il metodo più antico e sfrutta le proprietà della corrente ad alta frequenza. Il problema è che tale bruciatura a caldo, provocando la necrosi dei tessuti, può creare una cicatrice. Il suo utilizzo è quindi indicato per verruche molto superficiali.
- La crioterapia impiega l’azoto liquido, in bombole o in spray o attraverso una sonda; è una terapia del freddo che può arrivare fino a -150 °C. Il vantaggio della crioterapia è che si esegue facilmente, non lascia cicatrici perché non distrugge i tessuti sani e non richiede l’anestesia; il bruciore viene percepito soltanto all’atto dello scongelamento della verruca, ma dura molto poco.
L’intervento si basa sul concetto che il freddo provoca la morte delle cellule, che contengono il virus. Occorrono spesso numerose applicazioni. Tra l’altro, è bene non ricorrere alla crioterapia d’estate per vaste zone esterne, in quanto la pelle può restare macchiata.
Un ultimo strumento a disposizione è il laser (soprattutto il laser CO2), che può sostituire l’elettrocoagulazione; per le verruche del viso, però, bisogna stare molto attenti e rivolgersi a persone esperte, perché queste tecniche possono lasciare segni e macchie antiestetiche. Esistono verruche estremamente difficili da curare sia per la sede (per esempio quelle che crescono attorno alle unghie) sia perché colpiscono persone con scarse difese immunitarie. Fortunatamente per questi casi oggi esiste una nuova possibilità terapeutica, che sfrutta un laser nato originariamente per curare gli angiomi, il dye laser: si tratta di uno strumento dotato di un raggio luminoso capace di penetrare nella verruca e di arrivare a coagulare i capillari che la nutrono. La lesione viene quindi eliminata in quanto il laser, distruggendone i vasi sanguigni, la fa essiccare progressivamente. Occorrono alcune sedute per guarire, ma in caso di successo si evitano cicatrici deturpanti.
La terapia delle verruche costituisce ancora oggi un problema: nessun trattamento infatti garantisce la guarigione, i risultati che si ottengono non sono costanti e molto spesso non sono definitivi, in quanto le recidive sono frequenti con tutti i tipi di trattamento.
[S.M., T.L.]