Intervento chirurgico atto a correggere gli effetti dell’invecchiamento su viso e collo, “stirando” le strutture cutanee rilassate.
Tipi di lifting
Il lifting cervicofacciale è volto a correggere il cedimento delle guance e a eliminare il doppio mento.
Il lifting frontale fa scomparire le rughe della fronte e quelle tra le sopracciglia. L’eccesso di pelle o di grasso sulle palpebre può inoltre essere eliminato con una blefaroplastica.
Preparazione e svolgimento
Le indicazioni operatorie vanno rigorosamente selezionate, secondo criteri fisici e psicologici, tenendo nel dovuto conto i fattori di rischio (tabagismo). Le prime visite dal chirurgo estetico permettono di indagare le motivazioni del paziente, che viene messo al corrente dei rischi che l’operazione presenta e delle eventuali difficoltà psicologiche (per esempio delusione) legate al mutamento dei tratti del suo volto. Le fotografie preoperatorie permettono di determinare i difetti estetici suscettibili di correzione: asimmetria del volto, guance cadenti, eccesso di pelle o di grasso su palpebre, mento e così via. L’operazione si divide in varie fasi: disinfezione sistematica del cuoio capelluto, cui segue in alcuni casi liposuzione del collo e delle guance, quindi incisione lungo un tracciato che attraversa il cuoio capelluto e gira intorno all’orecchio, scollamento e “stiramento” della pelle e dei tessuti più profondi, evitando di irrigidire i tratti del volto. Il frammento di pelle in eccesso viene tolto alla fine dell’intervento.
Il perfetto controllo delle emorragie è fondamentale nella prevenzione degli ematomi.
Evoluzione
Il volto rimane gonfio per una decina di giorni e conserva un aspetto triste e poco espressivo, per tre settimane. La sensibilità della pelle scollata si riattiva nel giro di 4-6 mesi. Le cicatrici, nascoste tra i capelli e dietro i lobi delle orecchie, scompaiono nel corso dell’anno successivo all’intervento. I risultati estetici di un lifting riuscito permangono per 7-10 anni, e una buona igiene di vita contribuisce alla loro stabilità. A tal fine si raccomanda di evitare il fumo, che peggiora le rughe, l’alcol, che provoca la comparsa di couperose, e le esposizioni prolungate al sole, che danneggiano le fibre cutanee. Lo stesso paziente può sottoporsi a tre o quattro lifting nel corso della sua vita.
Complicanze
Un volto dai tratti irrigiditi è la conseguenza di una cattiva tecnica operatoria e sta a indicare che il chirurgo ha tirato troppo i tessuti verso le orecchie anziché verso l’alto. Le cicatrici ipertrofiche (gonfie, rosse, soggette a prurito) sono un’evenienza eccezionale. Può sopraggiungere una necrosi (distruzione progressiva), dovuta all’assenza di vascolarizzazione di un tessuto, che nella maggior parte dei casi è favorita dal tabagismo o legata a un errore tecnico. Le infezioni, che si producono in meno dell’1% dei casi, richiedono la pulizia della ferita, l’inserimento di un drenaggio e un trattamento antibiotico.
Talvolta si verifica un degrado precoce del risultato, sia per un danno congenito delle fibre elastiche, sia per il fumo di sigaretta o per l’esposizione eccessiva al sole. Paralisi parziali del nervo facciale, del nervo spinale (che permette l’elevazione della spalla) o di tutta la zona operata restano evenienze eccezionali, imputabili a un errore tecnico del chirurgo.