Xantogranuloma
Malattia caratterizzata da un’eruzione di lesioni cutanee di aspetto tumorale, che infiltrano il tessuto adiposo. Di origine sconosciuta, tali lesioni contengono cellule infiammatorie e una varietà di globuli bianchi, i macrofagi, ricchi di grasso.
Tipi di xantogranuloma
Si distinguono due forme di xantogranuloma.
Xantogranuloma giovanileColpisce il lattante e il bambino, manifestandosi sotto forma di noduli o papule di consistenza molle, diametro variabile da 1 a 10 mm e colore rossastro, che dopo qualche mese diventa giallo-bruno. Le lesioni compaiono soprattutto al volto e al cuoio capelluto, più raramente sul tronco e alla radice degli arti. Nel lattante sono in numero ridotto, ma voluminose, e si concentrano in particolare sul volto, mentre nel bambino appaiono come piccole papule più disseminate. La diagnosi della forma giovanile si basa sulla biopsia cutanea.
Lo xantogranuloma, in genere benigno, può associarsi a lesioni oculari come glaucoma, uveite o irite (quando la proliferazione granulomatosa interessa le strutture dell’occhio) e alla malattia di Von Recklinghausen (patologia ereditaria caratterizzata da disseminazione di molti tumori benigni nell’organismo, macchie cutanee depigmentate e malformazioni nervose). Richiede quindi controlli rigorosi, ma non necessita di alcun trattamento (le lesioni cutanee, infatti, regrediscono spontaneamente in 1-2 anni), se non in presenza di anomalie oculari (trattate con la chirurgia o la radioterapia).
Xantogranuloma necrobioticoÈ una malattia cronica dell’adulto contraddistinta dalla formazione di noduli di colore bruno-arancio, coperti da teleangectasie e varici (piccoli vasi sanguigni dilatati). Queste lesioni si concentrano soprattutto intorno alle orbite, alla radice degli arti e nel torace. Si tratta di un’affezione benigna, ma può rivelare un mieloma multiplo (proliferazione maligna dei plasmociti, cellule specializzate nella secrezione di anticorpi, nel midollo osseo).
La diagnosi dello xantogranuloma necrobiotico, che si basa sulla biopsia cutanea, va quindi completata dall’analisi delle proteine del sangue mediante elettroforesi, che permette di individuare la presenza di un eventuale mieloma multiplo. Le lesioni possono venire asportate chirurgicamente in anestesia locale, ma sono sempre possibili recidive. Quando si associano a un mieloma multiplo, quest’ultimo va trattato con la chemioterapia.
Cerca in Medicina A-Z