Vaiolo
Malattia infettiva contagiosa causata da un poxvirus. Il virus del vaiolo si trasmette esclusivamente per via interumana. L’eradicazione di questa malattia, resa possibile da una campagna mondiale di vaccinazione, è stata proclamata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) alla fine del 1979.
Storia
La vaccinazione contro il virus del vaiolo, malattia responsabile in passato di terribili epidemie, risale al 1796, anno in cui il medico inglese Edward Jenner (1749-1823) inoculò per la prima volta nell’uomo il vaccino bovino.
Sintomi e segni
Dopo un’incubazione di 1 o 2 settimane, compare una febbre elevata, accompagnata dall’eruzione sulla cute di vescicole e pustole di consistenza dura, infossate, che in 4 giorni si moltiplicano su tutto il corpo a partire dal viso. Il quinto giorno il contenuto delle vescicole si intorbidisce; segue quindi la fase di suppurazione, associata a un nuovo picco di febbre. Intorno al decimo giorno le lesioni si ricoprono di una crosta, che in seguito cadendo lascia una cicatrice indelebile.
In passato questa forma clinica semplice del vaiolo dava spesso luogo a complicanze quali l’estensione delle vescicole, l’aggravamento dei segni generali, forme poliviscerali (oculari, encefaliche, polmonari) e superinfezioni gravi, che portavano al decesso in circa il 40% dei soggetti colpiti.
Tipi di vaiolo
Vaiolo da inoculazione diretta Vaiolo contratto dalla trasmissione diretta e deliberata dal liquido vescicolare di una persona affetta dalla malattia a una persona sana tramite la cute. Prima dello sviluppo della vaccinazione (con il vaccino o il vaiolo bovino) questa procedura era largamente usata per prevenire forme di vaiolo gravi e deturpanti.
Vaiolo emorragico Forma di vaiolo solitamente fulminante e fatale che può essere scambiata per una discrasia ematica emorragica. I prodromi, caratterizzati da febbre alta e mialgie, durano a lungo. La febbre persiste per tutta la durata della malattia. L’esantema è un eritema scuro che si trova sulla faccia e sul tronco. Si sviluppano petecchie, porpora o larghe ecchimosi della cute e delle mucose e può esserci un sanguinamento da qualsiasi o da tutti gli orifizi. Un esantema vescicolare può anche non comparire. La morte di solito avviene 7-14 giorni dopo l’insorgenza della malattia, detta anche vaiolo nero o maligno.
Vaiolo modificato Forma di vaiolo che si manifesta in persone immunizzate precedentemente e con un’immunità residua. L’esantema è simile a quello della varicella ed è disperso e superficiale, però mantiene la sua distribuzione di carattere centrifugo. Questo tipo di vaiolo solo molto raramente è mortale.
Vaiolo piatto Forma frequentemente letale di vaiolo in cui la febbre può persistere dopo la comparsa dell’esantema e in cui l’esantema, un eritema scuro e papulare su faccia, braccia e tronco non riesce a maturare. Le vescicole si formano in 10-12 giorni, ma non si sviluppano le croste. Invece l’epidermide può sollevarsi a strati. La morte di solito sopravviene nella seconda settimana della malattia ed è causata da una forma similencefalitica o da una manifestazione emorragica massiva o da una batteriemia secondaria.
Vaiolo senza esantema Vaiolo a decorso abortivo per intervento di un’immunità pre-esistente, per cui il paziente presenta solo i sintomi prodromici febbrili. Questa forma della malattia, detta anche vaioloide, è probabilmente non contagiosa e si sviluppa solo in soggetti vaccinati esposti intensamente al vaiolo.
Vaiolo vaccino Eruzione cutanea lieve dei bovini causata da poxvirus a carico dei capezzoli e delle mammelle. Il virus infettante può essere trasmesso all’uomo per contatto cutaneo con gli animali infetti.
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