Ureterostomia
Abboccamento dell’uretere a un organo. L’ureterostomia è una derivazione urinaria di solito praticata, in seguito ad ablazione della vescica, in pazienti di entrambi i sessi il cui stato generale o locale è molto compromesso o nei quali non sia possibile eseguire un altro tipo di intervento, in particolare una cistoplastica (ricostruzione della vescica). Nella maggior parte dei casi si procede a un’ureterostomia cutanea, abboccando l’uretere alla pelle (direttamente o per mezzo di un segmento intestinale).
Tipi di ureterostomia cutanea
Ureterostomia cutanea unilaterale o bilaterale Consiste nell’abboccare direttamente uno o entrambi gli ureteri alla pelle dell’addome, perché l’urina possa defluire in un sacchetto incollato alla cute, passando per una sonda che deve essere sostituita dall’urologo ogni 6-8 settimane. Questo tipo di derivazione, poco pratica e fastidiosa, è oggi sempre meno eseguita.
Ureteroileocutaneostomia o intervento di Bricker non continente Consiste nel collegare i due ureteri a un segmento di intestino tenue, a sua volta abboccato alla cute addominale. L’urina si raccoglie di continuo in un sacchetto esterno, che va svuotato regolarmente e cambiato dal paziente 2-3 volte alla settimana.
Ureteroileocutaneostomia o intervento di Bricker continente È un intervento complesso che consiste nel confezionare una stomia con un segmento di intestino tenue per poi abboccarvi gli ureteri. La stomia è a sua volta abboccata alla pelle addominale mediante un segmento di intestino tenue che funge da valvola antireflusso. In questo modo non si ha la continua perdita di urina che si verifica in un’ureteroileocutaneostomia non continente: il paziente stesso svuota la stomia ogni 3-4 ore con l’ausilio di una sonda, e nell’intervallo può fare a meno dei sacchetti di raccolta.
Complicanze e sorveglianza
I diversi tipi di ureterostomia, che oltre a essere altamente invalidanti comportano un lungo periodo post-operatorio, sono riservati a pazienti in buone condizioni generali. Talvolta, soprattutto quando nell’uretere è collocato in permanenza un catetere, provocano infezioni urinarie croniche che a lungo termine possono portare a lesioni irreversibili del rene. Per diminuire il rischio (non trascurabile) di stenosi cicatriziale nel punto in cui l’uretere si congiunge alla cute, si inserisce un catetere ureterale a dimora. In caso di ureteroileocutaneostomia non continente, la stenosi cicatriziale può formarsi nel punto di raccordo tra l’uretere e l’intestino tenue.
I soggetti sottoposti a ureterostomia cutanea vanno seguiti da un urologo con grande regolarità, ogni 3-6 mesi.
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