Trauma cranico -Danni tardivi di trauma cranico
Fistola liquorale La fistola liquorale è una sorta di “breccia” tra osso e meningi responsabile del passaggio di liquor all’esterno della cavità cranica e quindi di possibili complicanze infettive, immediate o tardive. È causata da una frattura della base cranica con fuoriuscita di liquor (liquorrea) dal naso o dall’orecchio che può iniziare anche a distanza di mesi dal trauma. La terapia è antibiotica, talora chirurgica.
Idrocefalo L’idrocefalo consiste nell’allargamento dei ventricoli cerebrali dovuto all’accumulo di liquor cefalorachidiano, per lo più secondario a turbe del riassorbimento, specie dopo un trauma che abbia comportato un’emorragia subaracnoidea; talora è causato da alterazioni della circolazione del liquor. Può richiedere l’intervento neurochirurgico.
Epilessia post-traumatica Sono forme di epilessie parziali o generalizzate sintomatiche. Conseguono a gravi traumi, con contusione cerebrale o ematomi. L’incidenza si aggira intorno al 7%, ma nei traumi complicati da focolai necrotico-emorragici temporali, specie se temporo-polari, arriva al 30%. La terapia si avvale di farmaci antiepilettici, raramente è chirurgica.
Demenza post-traumatica Causata da gravi traumi con lesioni multiple (contusioni, ematomi e così via), talora da traumi ripetuti (come accade nei pugili). Ha una pessima prospettiva di evoluzione nel tempo e non esistono terapie efficaci.
Sindromi soggettive Frequenti dopo traumi anche modesti, consistono in cefalee, vertigini, nevrosi, in assenza peraltro di documentabili patologie a carico del sistema nervoso centrale. Esiste anche un quadro di nevrosi da indennizzo in cui non è chiaro il limite tra patologia e simulazione.
Infezioni Possono sopravvenire complicanze infettive quali ascesso cerebrale, meningite post-traumatica, tromboflebite settica di un seno venoso durale, empiema sottodurale.
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