Trasfusione sanguigna
L’idoneità alla donazione, le modalità di raccolta di sangue o emocomponenti dal donatore, la loro conservazione, la pratica trasfusionale e la protezione del ricevente sono regolate da norme di legge.
Tutti coloro che desiderano donare sangue o emocomponenti sono selezionati rigorosamente al fine di proteggere sia il donatore sia il ricevente. I donatori sono volontari, non mercenari, e abituali, nel senso che effettuano donazioni abitualmente e periodicamente presso uno specifico centro trasfusionale; vengono informati dei rischi per il ricevente circa le malattie trasmissibili con la trasfusione (epatite, AIDS, sifilide, malaria) e sono invitati ad astenersi dalla donazione qualora siano incorsi in comportamenti a rischio.
Su ogni donatore viene eseguita una valutazione anamnestica, con raccolta di notizie su abitudini voluttuarie e sessuali a rischio di trasmissione di malattie infettive o su malattie e assunzione di farmaci, unitamente a una valutazione clinica. In occasione di ogni donazione viene poi eseguita una batteria di esami di laboratorio, inclusi test specifici per virus B e C dell’epatite, sifilide, AIDS. Ciò consente, da una parte, un periodico monitoraggio delle condizioni di salute del donatore, dall’altra di fornire una garanzia di sicurezza al ricevente. La selezione è severa: circa il 15% della popolazione apparentemente sana che si presenta per la prima volta in un centro trasfusionale per donare il sangue non soddisfa i requisiti di idoneità. Questi presidi limitano la diffusione di malattie infettive trasmissibili con il sangue: si registra un caso di epatite C ogni oltre 100.000 trasfusioni e un caso di AIDS ogni poco meno di 500.000 trasfusioni.
Il prelievo può essere di sangue intero, di plasma, di piastrine, di globuli bianchi o consistere in una aferesi multicomponente (prelievo e reinfusione del sangue dopo che ne sono stati sottratti alcuni elementi) di globuli rossi, plasma e piastrine. Il prelievo di sangue intero deve essere pari a 450 ml circa, da ottenere in un tempo inferiore ai 12 minuti per garantire, con la separazione mediante centrifugazione, la preparazione di concentrati piastrinici e di plasma fresco, che viene congelato, residuando globuli rossi concentrati.
Il prelievo di plasma, denominato plasmaferesi produttiva, avviene con l’ausilio di un separatore cellulare che permette la raccolta selettiva di plasma (di solito 650 ml per donazione) e la reinfusione degli altri componenti del sangue. Sempre mediante procedure di aferesi è possibile il prelievo selettivo di piastrine e di leucociti. L’aferesi multicomponente è una procedura di introduzione abbastanza recente, che permette la raccolta automatizzata da un singolo donatore di due o più emocomponenti (globuli rossi, piastrine, plasma) mediante un separatore cellulare.
L’introduzione delle sacche di plastica al posto dei flaconi di vetro ha consentito una conservazione più agevole nelle frigoemoteche e la suddivisione del sangue in emocomponenti senza apertura del sistema di raccolta (sacche multiple in circuito chiuso), garantendo la sterilità.
La scomposizione del sangue in toto in singoli emocomponenti permette di supplire alle diverse necessità di ogni paziente, permettendo un notevole risparmio della risorsa sangue.
Un aspetto importante nella raccolta di sangue è rappresentato dalle soluzioni anticoagulanti e conservanti, indispensabili per mantenere l’integrità del sangue durante la conservazione in frigoemoteca. Viene impiegato il citrato di sodio come anticoagulante, con acido citrico per rallentare il metabolismo dei globuli rossi, e con una fonte energetica per gli eritrociti consistente in destrosio (ACD), fosfato monosodico (CPD), fosfato monosodico e adenina (CPD-A); a queste sostanze possono essere aggiunte soluzioni di fisiologica e adenina, glucosio, sorbitolo, fruttosio, maltosio, allo scopo di prolungare il tempo di conservazione dell’unità.
I globuli rossi concentrati sospesi in queste soluzioni si conservano vitali da un minimo di 3 sino a un massimo di 6 settimane, a seconda della soluzione anticoagulante e conservante impiegata.
Il plasma fresco congelato si prepara per centrifugazione dal prelievo di sangue intero o mediante procedure di aferesi. Deve essere congelato entro 8 ore per mantenere tutti i fattori della coagulazione e quindi conservato in congelatore. A partire dal plasma possono essere preparati albumina, singoli fattori della coagulazione, immunoglobuline (cosiddetti emoderivati). La proprietà di alcuni fattori della coagulazione di precipitare durante il congelamento è utilizzata per preparare i crioprecipitati di fattore VIII (fattore antiemofilico).
Il concentrato piastrinico può essere ottenuto mediante aferesi con separatore cellulare, oppure componendo il sangue intero dopo centrifugazione. La conservazione avviene a 20-24 °C in agitazione continua, per un tempo non superiore a 5 giorni.
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