Anticoagulante
Sostanza farmaceutica o fisiologica che inibisce la coagulazione del sangue.
Anticoagulanti farmaceutici
Sono utilizzati per rendere più fluido il sangue.
Forme principali Le eparine, iniettate per via sottocutanea o endovenosa, agiscono direttamente e rapidamente sulla coagulazione.
Le antivitamine K inibiscono uno stadio della sintesi di alcuni fattori della coagulazione; sono assunte per via orale e hanno tempo di azione maggiore.
Indicazioni Sono indicati per prevenire o trattare le trombosi dei vasi sanguigni e la loro principale complicanza, l’embolia.
Follow-up Gli esami del sangue sono indispensabili, eccetto nel caso di trattamento preventivo della tromboembolia mediante eparina, i cui dosaggi sono generalmente molto bassi.
Effetti indesiderati Il sovradosaggio provoca emorragie e formazione di ematomi, in particolare se è già presente una lesione e se il paziente assume acido acetilsalicilico o antinfiammatori. Le antivitamine K possono provocare malformazioni fetali, quindi sono controindicate in gravidanza.
AnticoagulantI fisiologici
Possono essere normali o patologici.
Anticoagulanti fisiologici normali Oltre all’eparina, presente in diversi tessuti, vi sono tre proteine sanguigne che impediscono la formazione di trombi, inibendo i fattori della coagulazione attivi al di fuori delle condizioni normali: l’antitrombina, la proteina C e la proteina S. Il loro deficit, congenito o acquisito, può causare trombosi ed embolie.
Anticoagulanti patologici Sono anticorpi assenti nei soggetti sani. Alcuni sono specifici, cioè diretti contro determinati fattori della coagulazione (fattore VIII e fattore IX).
Compaiono specialmente in seguito a pluritrasfusioni o a una gravidanza e favoriscono le emorragie.
Altri anticoagulanti patologici sono aspecifici, per esempio l’anticoagulante lupico, che si incontra anche nel lupus eritematoso sistemico. Esso non causa emorragie, ma trombosi e aborti ripetuti.
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