Steatosi
Accumulo di grassi all’interno delle cellule, che, in condizioni normali, ne contengono solo piccolissime tracce. I grassi che si accumulano sono in genere trigliceridi. Il fegato, che riveste un ruolo fondamentale nel metabolismo, è la sede abituale di questo sovraccarico.
La steatosi renale, eccezionale, si associa a una steatosi epatica di notevole entità. Altrettanto rare sono le steatosi miocardiche, legate a una sofferenza delle cellule muscolari del cuore in corso di anossia (interruzione dell’apporto di ossigeno ai tessuti).
Cause
L’intossicazione alcolica è una delle principali cause di steatosi epatica nei Paesi sviluppati. In quelli in via di sviluppo, il fenomeno è legato alla malnutrizione cronica (kwashiorkor). Anche il diabete grasso, l’obesità, un regime ipercalorico e l’intossicazione da tetracloruro di carbonio, tricloretilene o cloroformio possono essere cause della patologia. Alcune malattie metaboliche poco frequenti, le cosiddette dislipidosi, determinano un accumulo di grassi rari nel fegato.
Sintomi e segni
La steatosi epatica non dà luogo ad alcun segno esteriore particolare, ma alla palpazione dell’addome si manifesta sotto forma di un aumento di volume del fegato, che è liscio, non dolente e di consistenza molle.
Diagnosi
Nelle forme tipiche, l’ecografia conferma l’aumento di volume del fegato, il cui aspetto particolare (iperecogeno), pressoché specifico della steatosi, spesso permette di formulare la diagnosi senza far ricorso a una biopsia epatica. Esami biologici epatici rivelano spesso un’ipertrigliceridemia (livello troppo elevato di trigliceridi nel sangue).
Trattamento e prognosi
Il trattamento è rivolto alla patologia responsabile. La steatosi è una lesione reversibile, che guarisce senza lasciare sequele una volta che si sia ristabilito un metabolismo normale.
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