Emorragia meningea
Versamento di sangue nelle meningi, membrane che circondano il cervello.
Cause
Un’emorragia meningea è dovuta alla rottura spontanea di un aneurisma arterioso (piccola zona dilatata di un’arteria) o a un trauma cranico. Il sangue si raccoglie tra i due foglietti delle meningi che rivestono l’encefalo, sotto la calotta cranica.
Segni e sintomi
All’improvviso, il malato accusa cefalea insopportabile e vomito a getto, non sopporta più la luce (fotofobia) e spesso cade bruscamente in stato di incoscienza. Contrariamente a quanto avviene nelle meningiti, la febbre è assente. Altri segni testimoniano una lesione cerebrale: perdita della parola, paralisi facciale o deficit motorio monolaterale, che possono svilupparsi in pochi minuti o in alcune ore. Una complicanza particolare dell’emorragia meningea è l’idrocefalo (presenza eccessiva di liquor cerebrospinale all’interno del cranio).
Diagnosi e trattamento
Per formulare la diagnosi occorrono una TC e la puntura lombare, che aspira liquor cerebrospinale misto a sangue. Oggi questi esami sono spesso sostituiti dalla risonanza magnetica, che consente di individuare la presenza di sangue coagulato, fresco o non recente. Il trattamento è rivolto alla causa e consiste, quando possibile, in un intervento chirurgico. Le emorragie meningee sono accidenti vascolari cerebrali la cui prognosi è riservata.
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