Rhamnus purshiana
Comunemente nota come cascara sagrada, è una pianta appartenente alla famiglia della Rhamnaceae. La droga è costituita dalla corteccia essiccata per 1 anno. Il 6-9% dei costituenti attivi è costituito da glicosidi idrossiantracenici, il 70-90% dei quali sono C-10-glicosidi. Il 10-30% di questi è rappresentato da 8-O-glicosidi, aloina A e B, 11-desossialoina A e B rappresentano il 10-30%. Gli O-glicosidi per il 60-70% sono costituiti da cascarosidi A e B, cascarosidi C e D, cascarosidi E e F. Tra i glicosidi idrossiantracenici si ritrovano anche idrossiantrachinoni, aloe-emodina-8-O-glucoside, crisofanolo-8-O-glucoside. Nella droga fresca gli antrachinoni sono in forma ridotta, e durante il processo di essiccamento si trasformano per ossidazione nel corrispondente glucoside antrachinone. Presente nelle monografie OMS, l’estratto deve contenere almeno l’8% di derivati idrossiantracenici, di cui non meno del 60% devono essere cascarosidi, espressi entrambi come cascaroside A.
Studi farmacologici sperimentali hanno dimostrato che gli effetti lassativi della droga sono dovuti principalmente ai glicosidi antrachinoni e ai cascarosidi A-D. I glicosidi idrossiantracenici non vengono assorbiti nel tratto intestinale alto, ma vengono idrolizzati nel colon dalla flora batterica e trasformati in metabolici attivi. Questi vengono parzialmente assorbiti nell’intestino e agiscono con due differenti meccanismi d’azione: stimolano la motilità del colon, favoriscono la propulsione delle feci, accelerandone il transito, e migliorano la permeabilità paracellulare della mucosa del colon, probabilmente attraverso l’inibizione della Na+-K+-adenosin-trifosfatasi o quella dei canali del cloro, con aumento della quantità di acqua nell’intestino. L’attività lassativa si manifesta in genere dopo 6-8 ore dalla somministrazione orale.
La droga è indicata per il trattamento della stipsi occasionale, solo nel caso in cui i problemi non si risolvano modificando le abitudini alimentari o assumendo droghe vegetali ricche di mucillagini: l’uso cronico può infatti tradursi in un aggravamento della stipsi, nella possibile dipendenza dalla Rhamnus purshiana e nella necessità di ricorrere a dosaggi sempre più elevati, con il rischio di squilibri idroelettrolitici o disfunzioni (atonia) del colon. L’accelerato transito intestinale può inoltre comportare il mancato assorbimento di farmaci assunti per via orale, mentre lo squilibrio idroelettrolitico potrebbe potenziare l’effetto dei farmaci cardiotonici (digossina, digitale e così via) e l’ipokaliemia quello dei farmaci antiaritmici. In seguito a un uso cronico della droga sono state descritte steatorrea ed enteropatia proteinodisperdente, con ipoalbuminemia. L’osservazione di una colorazione arancione delle urine durante l’assunzione della sostanza non ha alcun significato patologico.
La cascara non deve essere utilizzata in pazienti con subocclusione o occlusione intestinale, atonia intestinale, disidratazione o stipsi ostinata cronica, malattie infiammatorie intestinali acute o croniche (appendicite, malattia di Crohn, colite ulcerosa, diverticolite), crampi o dolori addominali, nausea e vomito di natura non diagnosticata.
Ne è controindicato l’uso in gravidanza, durante l’allattamento e nei bambini di età inferiore ai 10 anni. Può essere tossica se assunta in dosi elevate, e dar luogo a sintomi quali dolori colici e diarrea grave, che comporta un’importante perdita di acqua ed elettroliti.
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