Ipokaliemia
Diminuzione dei livelli di kaliemia (tasso di potassio nel plasma) a valori inferiori a 3,5 mmol/l. È dovuta per lo più a perdite di potassio per via digestiva, imputabili a diarrea, vomito cronico o abuso di lassativi irritanti, ma può anche essere il risultato di perdite urinarie dovute all’assunzione di diuretici ipokaliemizzanti, a una malattia ormonale (iperaldosteronismo, ipercorticismo), alcalosi (eccessiva alcalinità dei liquidi organici) o tubulopatia.
L’ipokaliemia si manifesta soprattutto con disturbi neuromuscolari, crampi, debolezza (o paralisi) muscolare, oltre a tradursi in anomalie del ritmo cardiaco (extrasistoli ventricolari) che possono portare alla perdita di coscienza o persino all’arresto cardiaco. Il trattamento consiste in un’alimentazione ricca di potassio (legumi, frutta, carne), al bisogno integrata da potassio in capsule o sciroppo, e dalla perfusione con sali di potassio. Le ipokaliemie di una certa gravità vanno tenute sotto controllo.
Cerca in Medicina A-Z