Plastica addominale
Intervento chirurgico volto a eliminare la pelle e il tessuto adiposo in eccesso tra l’ombelico e i peli pubici.
Indicazioni
La plastica addominale ha lo scopo di ovviare alle distensioni cutanee addominali e agli accumuli di grasso presenti in una donna su cinque dopo la maternità, che non si riesce a eliminare né con la ginnastica né con i massaggi. In caso di diastasi (allontanamento muscolare, più raramente vera e propria eventrazione), è utile una plastica muscolare che avvicini i muscoli retti addominali, praticata solitamente in associazione con la plastica addominale.
Preparazione e procedura
L’intervento richiede l’anestesia generale. L’incisione è generalmente orizzontale e molto bassa. L’eccesso cutaneo viene rimosso; la pelle, staccata dai muscoli (dall’incisione all’altezza delle coste fluttuanti), è ridistesa e suturata. Se necessario, si effettua anche una plastica muscolare. La plastica addominale consente inoltre di eliminare smagliature situate sotto l’ombelico e di cancellare la cicatrice verticale di un taglio cesareo, poiché la pelle che si trova al di sopra dell’ombelico viene abbassata per prendere il posto della cute sottombelicale, danneggiata dalla gravidanza. I risultati sono migliori se a questo intervento si associa una liposuzione.
Evoluzione e complicanze
La cicatrizzazione richiede circa 3 settimane e la sensibilità del basso ventre si ristabilisce dopo 4-6 mesi. I rischi dell’intervento includono problemi di cicatrizzazione e complicanze venose o emorragiche. Una cattiva cicatrizzazione può essere dovuta a diversi fattori: linforrea (eccesso di secrezione di linfa da parte dei dotti linfatici non cicatrizzati); infezione causata da un ematoma con superinfezione o, in meno del 2% dei casi, da necrosi del grasso in profondità; disunione della cicatrice, frequente nelle donne corpulente o diabetiche; necrosi cutanea nelle fumatrici (il tabacco riduce infatti la vascolarizzazione cutanea)
Complicanze venose, quali flebiti o embolie, sono dovute alla compressione della vena cava inferiore per suture cutanee e muscolari sotto tensione. Le eventuali complicanze emorragiche possono richiedere una trasfusione e rendono necessaria la preparazione preventiva degli strumenti in vista di un’autotrasfusione. Va evitata l’associazione tra plastica addominale e altre azioni terapeutiche.
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