Membrana ovulare
Ciascuna delle membrane che assicurano la protezione dell’embrione e poi del feto. All’inizio della gravidanza le membrane ovulari sono tre: amnios, corion, decidua ovulare. Quest’ultima scompare a poco a poco con lo sviluppo del bambino, e al termine della gravidanza non ne restano che pochi residui saldati alla decidua uterina, la membrana che riveste l’utero. L’amnios è la membrana ovulare più interna, che riveste la cavità contenente liquido amniotico nel quale è immerso il feto. Il corion, fibroso, trasparente e resistente, è adeso esternamente all’amnios, da cui è però ben separato, per consentire la formazione tra le due membrane delle tasche amniocoriali. La faccia interna del corion aderisce alla decidua uterina. Al termine della gravidanza, la rottura spontanea delle membrane (rottura della borsa delle acque) segnala l’inizio del parto; se avviene prematuramente, può comportare il rischio di infezione per la madre e per il feto. Nell’induzione medica del parto, la rottura può essere provocata artificialmente. Subito dopo l’espulsione, gli annessi fetali (placenta e membrane) sono sottoposti a un esame sistematico per controllarne l’integrità e l’assenza di ritenzione membranosa nella cavità uterina.
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