Malattie Sessualmente Trasmesse -Come difendersi dalle MST?
Se si escludono l’astinenza sessuale o una vita sessuale condotta esclusivamente nell’ambito di una coppia in cui i partner non abbiano MST, la difesa contro le malattie sessualmente trasmesse riconosce alcune possibili strategie:
- corretta informazione;
- uso del preservativo, come profilassi di barriera;
- astensione da manovre strumentali che possono veicolare la trasmissione di alcune MST;
- tempestivo ricorso al medico in caso di MST o anche solo di sospetta infezione;
- accurata assunzione della terapia prescritta in caso di MST e scrupoloso rispetto delle eventuali indicazioni fornite per prevenire le ricadute;
- controllo e trattamento dei “contatti”, cioè dei partner sessuali di un soggetto a cui sia stata diagnosticata una MST;
- vaccinazione pre-esposizione.
Informazione Acquisire una corretta informazione deve essere un obiettivo individuale e sociale da conseguire nell’adolescenza e prima dell’inizio dell’attività sessuale; tale conoscenza va intesa come strumento per vivere responsabilmente la propria sessualità. Libri, riviste, mass media, Internet e altri mezzi consentono oggi di approfondire al meglio gli argomenti relativi alla sessualità e al sesso sicuro, tuttavia non bisogna dimenticare che una discussione in materia con il proprio medico può fornire consigli adeguati e personalizzati rispetto alla propria particolare situazione (sempre nel rispetto assoluto del diritto alla privacy). La sessualità è parte delle funzioni che la natura ha conferito all’uomo; è quindi una manifestazione fisiologica di ogni essere umano, pertanto parlarne non può essere motivo di riluttanza e di pudicizia, ancor più se in gioco c’è, oltre al proprio, anche il benessere degli altri. Anche se la maggiore informazione è stata uno dei principali strumenti adottati nel contrasto delle MST, l’incidenza di queste malattie non è diminuita: i motivi sono molti, ma tra questi vanno ricordati in particolare l’alone di riservatezza che accompagna tali malattie, tale che in certi casi il soggetto colpito differisce il ricorso al medico, e la scarsa e incostante diffusione dell’uso del preservativo.
Preservativo Il preservativo, o profilattico o (in inglese) condom, è una sottile guaina di lattice di gomma, inserito nel gruppo dei cosiddetti presidi medico-chirurgici e quindi sottoposto a controlli da parte delle autorità sanitarie: oltre ad avere un’efficacia acclarata nel diminuire drasticamente la possibilità di trasmissione dell’HIV e delle altre malattie sessualmente trasmesse, è anche un efficace metodo contraccettivo “di barriera”. Sembra che questo strumento fosse conosciuto anche nei tempi antichi: è stato ritrovato infatti in alcune raffigurazioni egizie su papiri (ma ne esistono anche esemplari originali conservati nei musei); in passato era prevalentemente costituito da intestino di ovino. Il preservativo è semplice da usare, non necessita di prescrizione medica né presenta rischi per la salute (se non nei rari casi di allergia al lattice o al lubrificante); inoltre, non interferisce con i ritmi biologici dell’organismo e il suo uso può essere modulato a seconda del partner. La conoscenza del suo corretto impiego è fondamentale per ottimizzare gli obiettivi del suo utilizzo.
Manovre strumentali Alcune malattie trasmissibili per via sessuale (per esempio AIDS o epatite virale di tipo B) possono essere trasmesse anche attraverso oggetti infetti, precedentemente venuti a contatto con sangue di soggetti che hanno contratto l’infezione. È per questo motivo che una persona che desideri sottoporsi a piercing, tatuaggi, agopuntura, diagnostica con aghi ecc. deve richiedere sempre l’uso di strumenti sterili e possibilmente monouso.
Tempestiva consultazione del medico La consapevolezza di aver avuto un rapporto sessuale a rischio di MST, la presenza di segni (ma anche solo di sospetto) di MST, o una MST contratta dal partner debbono indurre a consultare subito il medico per ridurre l’infettività della persona affetta e la possibilità di contagiare; va ricordato ancora una volta, in questo senso, che attualmente sono disponibili terapie che possono portare alla guarigione o al controllo delle MST.
Può accadere che dopo la terapia i sintomi scompaiano ma che i germi continuino a essere presenti in parti limitate del sistema urogenitale o in altre sedi; questa condizione crea il presupposto per una successiva proliferazione dei germi e il ritorno dell’infezione (recidiva). L’infezione può anche ripresentarsi perché il soggetto guarito ha contatti sessuali con la stessa persona dalla quale aveva contratto la MST, e che nel frattempo non si è curata, oppure con altri (reinfezione).
La prevenzione della diffusione delle MST presenta due punti deboli: l’identificazione e il trattamento delle infezioni asintomatiche e l’identificazione del partner di una persona infetta (i cosiddetti contatti). In effetti, la persona che ha contratto una MST può trasmetterla ad altri o può continuare a ricevere l’infezione dal partner da cui aveva già avuto il contagio: in tali condizioni un trattamento della persona affetta cui non corrisponda quello del (o dei) partner può instaurare un meccanismo “a ping pong” per cui si ha una continua e ciclica reinfezione. La prevenzione della diffusione delle MST prevede allora che il o i partner delle persone affette da MST siano anch’essi valutati e trattati. Bisogna considerare che spesso il partner è del tutto privo di disturbi (asintomatico), oppure risulta negativo ai test diagnostici (la loro “sensibilità” non è mai del 100%) e pertanto può presentare resistenze al trattamento. Il trattamento dei contatti, indipendentemente dal fatto che abbiano contratto anch’essi la malattia, riduce il rischio della diffusione delle infezioni e delle possibili complicanze. In una coppia in cui si è verificata una MST, si raccomanda l’uso del preservativo sino a quando non si è ragionevolmente sicuri dell’estinzione dell’infezione.
Vaccinazioni La vaccinazione pre-esposizione consente d’immunizzarsi contro alcune malattie. Il vaccino contro il papillomavirus (HPV), da poco disponibile, è per esempio consigliato alle donne in età precedente l’inizio dell’attività sessuale (12 anni circa), in considerazione dell’alta frequenza con cui si riscontrano tali infezioni, della trasmissione per via sessuale e del ruolo di questo virus nel determinare l’insorgenza del carcinoma della cervice uterina. Altri vaccini disponibili sono quelli per le epatiti di tipo A e B. [S.C.]
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