Lombalgia -Cos’è il mal di schiena?
Secondo la definizione utilizzata nella pratica clinica dei medici e degli altri operatori sanitari, la lombalgia è un dolore avvertito posteriormente, tra il margine inferiore dell’arcata costale e le pieghe glutee inferiori; questo dolore può essere locale o esteso alla regione posteriore della coscia, fino al di sopra del ginocchio, e può accompagnarsi a difficoltà nello svolgere le normali attività della vita quotidiana. Se ha una durata inferiore alle quattro settimane, la lombalgia viene detta acuta, mentre si parla di lombalgia subacuta quando i sintomi descritti si protraggono per più di un mese ma per meno di 3 mesi.
La lombosciatalgia è un dolore avvertito nella gamba e irradiato anche al di sotto del ginocchio. Tale sintomatologia è generalmente legata all’interessamento di una radice nervosa, e il dolore all’arto può essere presente anche in assenza di dolore lombare; se i sintomi si protraggono per oltre 3 mesi si parla di lombosciatalgia (o semplicemente lombalgia) cronica, mentre se gli episodi acuti si ripresentano dopo un periodo di benessere si parla di lombosciatalgia ricorrente.
Più della metà delle persone che hanno avuto un episodio di lombalgia acuta avrà una recidiva entro pochi anni; l’approccio a un nuovo episodio doloroso, in un paziente con problemi ricorrenti al rachide lombare, è simile a quello di un episodio acuto.
Il dolore lombare e la riduzione del movimento della schiena sono i “segnali” clinici più diffusi e disturbanti. In un certo numero di casi il soggetto può avvertire un dolore acuto, alcune volte acutissimo, che compare improvvisamente in pieno benessere, dopo uno sforzo fisico o una posizione scorretta mantenuta a lungo. Immediatamente dopo si evidenzia una contrazione involontaria della muscolatura della schiena che “blocca” il soggetto in una posizione obbligata, di solito con il tronco piegato in avanti o lateralmente. Tale quadro clinico viene definito nel linguaggio comune colpo della strega: chi lo ha provato, lo teme per l’intensità del dolore e l’invalidità che ne derivano.
In altri casi i sintomi si manifestano gradualmente, talvolta senza raggiungere una grande intensità, ma disturbando quasi quotidianamente il soggetto, specie al risveglio mattutino e durante i movimenti del tronco (lavarsi, spostare oggetti, guidare l’auto).
Cerca in Medicina A-Z