Ipertensione arteriosa -Ipertensione da camice bianco e automisurazione
Nel 10% circa dei casi, il solo fatto
di misurare la pressione nello studio medico è sufficiente per generare
uno stress (spesso non avvertito dal-l’interessato/a) che causa un aumento della pressione: si parla in questi casi di ipertensione da camice bianco. In questa situazione, il medico può rilevare pressioni sempre o spesso anormali a fronte di valori normali o, comunque, molto inferiori quando la pressione viene misurata a domicilio (dallo stesso interessato/a o dai suoi familiari). Diventa allora indispensabile comprendere bene quali sono i valori pressori “reali” prima d’intraprendere una terapia farmacologia o, nel caso sia già stato iniziato un trattamento, di aumentare il numero delle pastiglie.
Le possibilità in questo senso sono essenzialmente due: l’automisurazione domiciliare e il monitoraggio automatico nelle 24 ore. L’automisurazione viene attualmente considerata una modalità affidabile, in grado di sostituire la misurazione da parte del medico soprattutto in caso di reazione da camice bianco (eventualità in cui costituisce anzi l’unica modalità di misurazione); in questo frangente occorre però ricordare che i valori di riferimento sono lievemente differenti rispetto a quelli che derivano da misurazioni in ambulatorio e che, quindi, a una misurazione dal medico di 140/90 mmHg corrisponde un valore di 135/85 mmHg misurato dal paziente a domicilio.
Il monitoraggio della pressione (solitamente della durata di 24 ore) utilizza un apparecchio automatico: è sempre presente il manicotto intorno al braccio, collegato con un piccolo apparecchio (solitamente portato in cintura o a tracolla) che gonfia e sgonfia il manicotto e, rilevando le pulsazioni dell’arteria del braccio, misura la pressione, conservandola nella sua memoria elettronica.
Durante il monitoraggio vengono eseguite numerose determinazioni, ripetute in circostanze diverse (durante le normali attività quotidiane, il riposo, il sonno ecc.): l’insieme di queste informazioni consente di avere una valutazione più accurata della pressione. Si tratta però di una tecnica decisamente più costosa rispetto alla misurazione “classica”, e inoltre di un procedimento più fastidioso a causa della presenza dell’apparecchio e del periodico gonfiarsi e sgonfiarsi del manicotto. Per questo motivo il monitoraggio della pressione viene riservato a casi particolari, quando le informazioni ottenibili misurando la pressione in ambulatorio (o a casa) non sono sufficienti per prendere le decisioni necessarie: stabilire se si è di fronte a vera ipertensione o solo a una reazione di allarme dovuta alla misurazione stessa, comprendere se la terapia assicura un controllo adeguato in tutte le fasi della giornata e della notte ecc.
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