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Ipertensione arteriosa -Quando si può dire di essere in presenza di ipertensione arteriosa?

Ipertensione arteriosa Perché la pressione troppo alta è pericolosa? Quando si può dire di essere in presenza di ipertensione arteriosa? Ipertensione da camice bianco e automisurazione Conseguenze dell’ipertensione arteriosa Cura dell’ipertensione arteriosa Pressione minima e pressione massima Quali danni può provocare la pressione alta Ipertensione secondaria

Finora si è parlato di pressione alta, ma quanto deve essere alta per poter parlare d’ipertensione? Prima di rispondere a questa domanda, può essere utile ricordare che la pressione viene espressa in millimetri di mercurio (in sigla mmHg); questa singolare unità di misura deriva direttamente dall’apparecchio originariamente utilizzato per la misurazione stessa. Considerando che una pressione di 130 mmHg equivale alla pressione esercitata da una colonnina di mercurio alta 130 mm, e anche se ogni valore limite ha in sé una componente di arbitrarietà, attualmente si sono stabiliti come normali i valori che sono inferiori o uguali a 120 mmHg di “massima” e 80 mmHg di “minima”; si considerano invece troppo elevati valori superiori o uguali a 140 mmHg di “massima” e a 90 mmHg di “minima”.

Come si può notare esiste una zona intermedia, di attenzione, in cui la pressione è più alta dei valori ottimali, ma non ancora così alta da parlare d’ipertensione. Chi si trova in questa situazione ha maggiori probabilità di sviluppare una vera ipertensione arteriosa col passare degli anni.

Nonostante si siano stabiliti limiti di normalità, è ben noto che qualsiasi aumento della pressione rispetto ai valori ideali comporta un aumento del rischio di incorrere in eventi cardiovascolari. Naturalmente questo rischio è tanto maggiore quanto più elevato è il valore pressorio, per cui si ritiene valga la pena d’intervenire con farmaci solo quando si superano i 140/90 mmHg. Se però una persona ha già un rischio di per sé maggiore, anche valori inferiori a 140/90 mmHg possono rappresentare un elemento non trascurabile di rischio aggiuntivo. Questo è il motivo per cui si consiglia a determinati soggetti di mantenere la pressione a livelli più bassi: per esempio, i valori consigliati ai diabetici sono inferiori a 130/80 mmHg, e quelli indicati alle persone affette da insufficienza renale sono ancora più bassi.

Per stabilire la presenza d’ipertensione arteriosa non è sufficiente una singola misurazione fuori norma, ma una (o meglio più di una) misurazione ripetuta in tempi diversi. Ciò è necessario perché, come già detto, la pressione non è sempre uguale, ma varia in funzione delle necessità dell’organismo, quindi può elevarsi per stimoli di vario genere (ansia, dolore, sforzo fisico ecc.).

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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