TerapiaIperbarica -Come funziona la terapia?
L’azione benefica dell’ossigeno iperbarico (respirato a pressioni superiori a quelle dell’atmosfera) può essere spiegata attraverso gli effetti meccanici della pressione e delle leggi fisiche che regolano i gas, dagli effetti fisiologici e biochimici prodotti dall’aumentata presenza di ossigeno nel sangue (iperossia) e dal miglioramento della carenza di ossigeno (stato di ipossia) nei tessuti da trattare.
È noto che gran parte dell’ossigeno viene trasportata nel sangue “legato” all’emoglobina, mentre una piccola quantità si ritrova fisicamente “sciolta” nel sangue. L’ossigenoterapia iperbarica, in questo contesto, non aumenta la quota di ossigeno trasportata dall’emoglobina, ma quella fisicamente disciolta nel sangue. A livello del mare, cioè ad 1 ATA, la concentrazione di ossigeno disciolto nel plasma è di 3 ml/L, mentre a 3 ATA è di circa 60 ml/L, per l’appunto la quantità di ossigeno richiesta dai tessuti in condizioni di riposo per evitare che si crei carenza di ossigenazione (ipossia).
L’ossigenoterapia iperbarica svolge inoltre diverse azioni: permette di controllare le infezioni batteriche attraverso la generazione di radicali liberi dell’ossigeno (che danneggiano la loro membrana cellulare, il DNA, le funzioni di crescita dei microrganismi), stimola e potenzia l’effetto “killer” dei globuli bianchi nei confronti degli agenti patogeni, influenza l’attività di farmaci antimicrobici aumentandone l’efficienza e stimola la rigenerazione tissutale contrastando il realizzarsi di quelle condizioni di sofferenza ipossica e ischemica che alterano il metabolismo e la struttura cellulare.
Infine, nelle intossicazioni da monossido di carbonio, essendo molto forte il legame tra monossido di carbonio ed emoglobina, l’ossigenoterapia iperbarica è l’unico strumento in grado di migliorare l’ossigenazione cellulare interferendo con il legame e aumentando la disponibilità periferica di ossigeno disciolto.
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