Intossicazione acuta da alcol -Gravità di un’intossicazione acuta
La gravità di un’intossicazione acuta da alcol dipende da molti fattori: quantità di alcol ingerito, assunzione contemporanea di alimenti (che rallenta l’assorbimento dell’alcol e previene la crisi ipoglicemica, complicanza frequente negli individui molto giovani e negli stati di malnutrizione), uso concomitante di farmaci o di altre sostanze d’abuso (l’effetto sedativo ne risulta potenziato), lasso di tempo in cui viene assunto l’alcol (più è breve e più è difficile che l’organismo riesca a neutralizzare l’alcol).
È importante inoltre considerare che le alterazioni psichiche conseguenti all’intossicazione acuta da alcol inducono alterazioni del comportamento che possono esporre il soggetto a situazioni di pericolo per la propria e altrui incolumità fisica: è questo il caso della guida di automezzi o dello svolgimento di attività lavorative che necessitano di attenzione e capacità critiche.
La capacità di neutralizzare l’alcol ingerito varia, come per la maggior parte delle sostanze estranee all’organismo, in relazione al peso corporeo: in un uomo di peso medio (70 kg) la velocità di metabolizzazione dell’etanolo a livello epatico è di circa 8 g all’ora, mentre in un’intossicazione accidentale di un bambino di 35 kg i tempi di smaltimento, per analoga quantità, sono da considerare approssimativamente raddoppiati.
La maggiore suscettibilità del sesso femminile agli effetti tossici di un’ingestione di alcol è verosimilmente dovuta a variazioni del metabolismo epatico e dell’assorbimento gastrico, oltre che al peso corporeo mediamente inferiore. Anche caratteristiche etniche sembrano incidere sulla diversa capacità di metabolizzare l’alcol: per esempio, sembra che circa la metà dei soggetti asiatici vada incontro agli effetti tossici con dosi più basse.
Un’eventuale alterazione dello stato nutrizionale interferisce con la sintomatologia e la probabilità di danno organico, sia per il rallentato metabolismo dell’alcol da parte del fegato in caso di denutrizione, sia per la maggiore esposizione a lesioni di alcuni organi o apparati (cuore, sistema nervoso) nel caso di carenza di vitamine.
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