Fumo di tabacco e salute -Fumo attivo e fumo passivo
Generalmente si pensa che il fumo passivo sia molto meno pericoloso del fumo attivo. In realtà, anche se le sostanze sono più concentrate nella colonna di fumo che si aspira direttamente, gran parte della boccata non si deposita nei polmoni, ma viene espirata nell’ambiente, come si può verificare osservando un fumatore. La somma degli inquinanti del fumo terziario (quello che il fumatore espelle) e del fumo secondario (quello rilasciato dalle sigarette lasciate consumare nel posacenere o tra le dita) vanno a costituire il fumo passivo, che può raggiungere livelli così alti all’interno delle abitazioni da superare anche di cento volte i livelli di soglia del particolato stabiliti per l’ambiente esterno (50 mcg/m3) arrivando a 5000 mcg/m3, un valore pericolosissimo per la salute. Questa situazione, sommata al fatto che il fumo passivo è scarsamente diffusibile e può essere respirato per molte ore nei locali chiusi, comporta un’esposizione continuativa a ogni respiro, che può perdurare per un’intera giornata. Ciò spiega anche l’aumento del rischio di infarto e di tumore polmonare a causa del fumo passivo, e chiarisce il significato delle leggi che vietano il fumo nei locali pubblici, intese a proteggere l’intera popolazione, e in particolare i bambini e le persone affette da patologie cardiovascolari o respiratorie, dai danni del fumo.
Nella tabella della pagina precedente vengono riassunte le caratteristiche dei due tipi di inquinanti, con il fumo passivo che si discosta molto poco dal fumo attivo per molti dei parametri considerati. È interessante notare come nel fumo attivo gli inquinanti risultino meno concentrati in quanto la temperatura della colonna di fumo è molto più elevata nella boccata di sigaretta (circa 800 °C), il che comporta la distruzione di molte delle sostanze che invece si conservano nel fumo passivo (che ha una temperatura di circa 600 °C). Tipico del fumo passivo è il fattore di moltiplicazione, per cui l’esposizione viene a interessare molte più persone che non il fumo attivo, così come l’involontarietà, che vede i non fumatori esposti agli inquinanti non per propria scelta.
Infine, tra i non fumatori esposti al fumo passivo, vanno considerate le persone affette da patologie, per le quali l’esposizione a inquinanti può essere particolarmente pericolosa (donne in gravidanza, bambini).
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