Fistola arterovenosa
1. Canale patologico che mette in comunicazione un’arteria e la vena corrispondente che decorre al suo fianco.
Una fistola arterovenosa può essere congenita o acquisita; in questo secondo caso si può formare spontaneamente, a causa della rottura di un aneurisma arterioso nella vena vicina, o essere la conseguenza di un trauma (per esempio ferita da arma da fuoco). Il sangue si dirige dal punto ad alta pressione verso quello a pressione più bassa, cioè passa dall’arteria alla vena. Il cuore compensa questo deficit di circolazione arteriosa aumentando la gittata. Quando interessa i vasi più importanti (per esempio aorta e vena cava inferiore), una fistola arterovenosa può, a lungo termine, provocare un’insufficienza cardiaca.
Il trattamento consiste nella chiusura chirurgica della fistola. È anche possibile, introducendo un catetere nell’arteria, inserire un palloncino che ostruisce l’orifizio di comunicazione tra l’arteria e la vena.
2. Shunt chirurgico di un’arteria e di una vena periferica.
La fistola arterovenosa artificiale permette di eseguire un’emodialisi (tecnica di depurazione del sangue per filtrazione, attraverso una membrana semipermeabile) nel trattamento dell’insufficienza renale avanzata. Questa operazione consiste nel far combaciare chirurgicamente un’arteria con una vena che decorre nelle vicinanze.
Le sedute di emodialisi di solito durano 4-5 ore e si devono ripetere 3 volte alla settimana. Il sangue del malato circola in una macchina extracorporea che richiede un’erogazione elevata, 250-400 ml al minuto, ottenibile grazie alla creazione di una fistola arterovenosa o shunt. La vena che riceve direttamente il sangue arterioso si dilata ed è di facile individuazione.
La fistola arterovenosa deve essere creata alcune settimane o qualche mese prima dell’inizio del trattamento, in modo da ottenere una dilatazione sufficiente. Se possibile, il chirurgo abbocca l’arteria radiale poco sopra il polso a una grossa vena superficiale dell’avambraccio; in altri casi si crea la fistola nel braccio, tra l’arteria omerale e la vena cefalica.
A volte si devono utilizzare vasi in fibre sintetiche. La fistola arterovenosa non ha conseguenze spiacevoli per il paziente, in quanto è appena sotto la cute, ma a volte può costituire un problema estetico, soprattutto se è molto dilatata, perché forma un grosso cordone venoso pulsante visibile all’esterno.
Complicanze
Una delle possibili complicanze, la formazione di un trombo, richiede l’intervento chirurgico per ovviare all’ostruzione del vaso.
In caso di infezione, un trattamento antibiotico immediato permette a volte di evitare la soppressione della fistola.
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