Fattore di crescita
Molecola che favorisce o inibisce la moltiplicazione cellulare.
Si distinguono, a seconda della struttura chimica, diversi tipi di fattori di crescita: proteine (lunghissime catene di aminoacidi), peptidi (catene più corte) e steroidi (sostanze della famiglia del colesterolo). I fattori di crescita agiscono sulle loro cellule bersaglio in diversi modi: possono intervenire sia sulla membrana cellulare sia sul nucleo della cellula. Possono stimolare sia la divisione cellulare che li produce (stimolazione autocrina), sia la crescita della cellula secretrice (stimolazione paracrina), oppure esercitare la loro azione su tutto l’organismo attraverso il sangue (stimolazione endocrina).
Meccanismo d’azione
Il fattore di crescita si fissa innanzitutto su una molecola chimica per esso specifica, detta recettore.
Dopo essere stato attivato, provoca la sintesi di un’altra molecola chimica, il secondo messaggero (il primo è il fattore di crescita stesso). Successivamente, si attiva una serie di reazioni chimiche il cui scopo è formare una proteina cosiddetta regolatrice (in grado di accelerare o rallentare i fenomeni), che si fissa sui geni coinvolti nella divisione e nella differenziazione della cellula, modificandone il grado di attività. I fattori di crescita favoriscono o limitano, a seconda dei casi, la formazione, la crescita o la riparazione di nuovi tessuti dopo una lesione.
Il numero di divisioni determina il volume di tessuto, mentre la differenziazione porta alla comparsa dei caratteri specifici propri delle diverse cellule (cellule sanguigne, ossee, ghiandolari e così via). I fattori di crescita sono coinvolti anche nello sviluppo o nell’inibizione dei tumori, il cui processo patologico è caratterizzato sia da un’ eccessiva divisione cellulare sia da una perdita di differenziazione cellulare.
Impiego terapeutico
I fattori di crescita usati come farmaci sono prodotti con metodi di ingegneria genetica. La maggior parte di essi non ha ancora superato la fase sperimentale, tuttavia il loro sviluppo costituisce una delle priorità della ricerca. Sono già disponibili sul mercato tre fattori di crescita, il GM-CSF (Granulocyte Macrophage Colony Stimulating Factor, fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi), il G-CSF (Granulocyte Colony Stimulating Factor, fattore stimolante la colonizzazione dei granulociti) e l’eritropoietina. I primi due stimolano la moltiplicazione dei globuli bianchi, mentre il terzo favorisce la moltiplicazione dei globuli rossi.
Il GM-CSF e il G-CSF vengono utilizzati per ridurre la durata della leucopenia (abbassamento eccessivo del tasso di globuli bianchi) che si verifica a seguito di chemioterapia antineoplastica, trapianto di midollo osseo e nel caso di AIDS, mentre l’eritropoietina si usa nel trattamento di alcuni tipi di anemia, con particolare riferimento a quelle osservabili nei pazienti dializzati con insufficienza renale cronica. La somministrazione di questi fattori di crescita si effettua per iniezione. Il fattore di crescita piastrinico (trombopoietina) è stato identificato nel 1994.
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