Cistografia
Metodica di radiografia convenzionale volta a studiare lo stato e la funzionalità della vescica.
Indicazioni
La cistografia classica permette di osservare il riempimento della vescica, la sua replezione e la sua evacuazione, e di valutare lo stato dell’uretra. È rivolta in modo particolare ai soggetti di sesso maschile, nei quali le affezioni prostatiche legate all’età (adenoma) possono provocare ritardi e difficoltà della minzione, e un’incompleta evacuazione della vescica. Permette anche di localizzare i tumori, i polipi vescicali e i calcoli, e di diagnosticare la presenza di un reflusso vescicoureterale (reflusso di urina verso i reni al momento della minzione). La vescica è esplorabile anche mediante ecografia, TC, risonanza magnetica o endoscopia.
Tecnica e svolgimento
La cistografia richiede un’opacizzazione della vescica con mezzo di contrasto iodato, che può essere ottenuta con tre sistemi:
- per via endovenosa, tecnica (detta urografia endovenosa) che offre una visione d’insieme delle vie urinarie e della funzionalità renale;
- per via retrograda, introducendo il prodotto nella vescica attraverso una sonda inserita nell’uretra;
- per via sovrapubica, iniettando il mezzo nella vescica (piena) attraverso la parete addominale, al di sopra del pube, in anestesia locale. Le lastre della vescica, effettuate prima, durante e dopo la minzione, permettono di valutare le condizioni dell’uretra e di evidenziare un eventuale residuo vescicale postminzionale.
Effetti indesiderati
La cistografia con urografia endovenosa può provocare una reazione di intolleranza allo iodio, evitabile con un trattamento antiallergico prescritto preventivamente ai pazienti sensibili. La cistografia retrograda presenta soprattutto un rischio di infezione urinaria.
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