Cistectomia
- Ablazione chirurgica di una cisti.
- Ablazione chirurgica di tutta la vescica o di una sua parte. È uno dei possibili trattamenti dei tumori vescicali. Se ne distinguono due tipi, in base al numero e alla localizzazione dei tumori da asportare.
Cistectomia parziale Permette di conservare una minzione normale, per vie naturali. È indicata per i tumori unici, situati su una parte mobile della parete della vescica. La continenza vescicale risulta spesso ridotta dopo l’intervento, ma la normale capacità si recupera nel giro di qualche mese.
Cistectomia totale Nell’uomo è spesso associata all’ablazione della prostata (prostatectomia) e, nella donna, a quella dell’utero e dell’uretra (pelvectomia anteriore). Questo intervento viene praticato in caso di cancro esteso della vescica. Poiché il paziente non può più urinare per via naturale, occorre realizzare una derivazione. Vi sono quattro metodi possibili:
- l’enterocistoplastica, che consiste nella sostituzione della vescica con un segmento d’intestino; è una tecnica applicabile solo nell’uomo, in quanto nella donna determinerebbe un’incontinenza urinaria totale;
- l’impianto degli ureteri nella parte alta del retto (operazione di Coffey), in seguito al quale la minzione avviene attraverso l’ano; questo intervento è poco praticato poiché crea disagio;
- la derivazione cutanea non continente, in cui gli ureteri vengono abboccati alla parete addominale, in modo che le urine si raccolgano in un sacchetto posto sull’addome;
- la derivazione cutanea continente, in cui un frammento di ansa intestinale viene isolato, foggiato a serbatoio per la raccolta dell’urina e provvisto di una valvola che assicura la continenza. Il malato inserisce una sonda, più volte al giorno, per evacuare le urine.
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