Adenopatia
Affezione dei linfonodi, di origine infiammatoria, infettiva o tumorale. L’adenopatia è caratterizzata da un’adenomegalia (aumento del volume dei linfonodi). Le adenopatie superficiali (che colpiscono nuca, collo, ascelle e inguine) sono accessibili all’esame clinico.
Di natura infiammatoria o infettiva, sono relativamente molli e sensibili; la pelle sovrastante è calda e arrossata. Se sono di origine tumorale, appaiono dure, non determinano un aumento del calore locale e sono mobili sotto le dita. Le adenopatie profonde (torace, addome) vengono alla luce grazie agli esami radiologici (radiografia del torace, ecografia, TC, risonanza magnetica o linfografia). Gli adenomi profondi, addominali o mediastinici, possono manifestarsi con segni di compressione degli organi vicini.
Adenopatia infiammatoria o infettiva Affezione dei linfonodi di origine infiammatoria oppure infettiva. Una lesione infetta determina spesso l’aumento del volume di uno o più linfonodi della zona linfatica corrispondente (adenopatia del cavo ascellare per una ferita a un dito). D’altro canto, diverse malattie infettive (per esempio la mononucleosi infettiva, la rosolia, la toxoplasmosi, la tubercolosi e così via) provocano un’ipertrofia che può interessare tutte le regioni linfonodali.
Adenopatia tumorale Affezione dei linfonodi di origine tumorale. Alcuni tumori possono essere responsabili di un’adenopatia nella zona di drenaggio dell’organo colpito (per esempio, metastasi linfonodali dell’ascella in caso di cancro della mammella). Vi sono anche malattie del tessuto linfatico primitive (linfomi), tra cui il morbo di Hodgkin e i linfomi non Hodgkin. Queste possono essere diffuse o interessare un numero ridotto di linfonodi (anche uno soltanto). Per riconoscere la natura tumorale di un’adenopatia è necessario ricorrere a una biopsia o a una biopsia-exeresi del linfonodo. L’esame dell’addome eseguito con la TC consente di analizzare i linfonodi profondi.
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