Primo Soccorso
Problemi respiratori
Quando rivolgersi al medico
Nei casi più gravi, quando il vomito è incoercibile e il rischio di disidratazione alto, è necessario recarsi dal medico o in ospedale per effettuare alcuni esami del sangue e ricevere un’adeguata terapia reidratante per via endovenosa (fleboclisi); ciò è importante soprattutto nei bambini, negli anziani e nelle donne in gravidanza.
Alcuni tipi di vomito presentano delle caratteristiche di per sé patologiche e richiedono una rapida valutazione in ospedale: il vomito contenente sangue (denominato ematemesi se il sangue è rosso vivo o vomito caffeano se il sangue è già stato in parte digerito e risulta quindi nerastro e frammentato, simile a un fondo di caffè) indica la presenza di un’emorragia nella parte alta del tubo digerente (per esempio per un’ulcera gastrica o duodenale); così pure è da considerare grave un vomito contenente feci (denominato fecaloide), indicativo di un’ostruzione intestinale. Esistono infine casi in cui il vomito (acuto o persistente) dipende da cause più complesse, più difficilmente individuabili dal paziente, e che in linea di massima richiedono una valutazione da parte del medico. Si tratta, per esempio, del vomito dipendente dall’assunzione di farmaci oppure da patologie a carico di diversi organi o apparati (neurologiche, endocrinologiche, otorinolaringoiatriche oppure gastrointestinali a carico di fegato o pancreas). In questi casi può essere intrapresa una terapia sintomatica, nell’attesa di effettuare gli accertamenti necessari a chiarire l’origine di nausea e vomito.
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