Osteopatia
Osteopatia
Il trattamento
Il trattamento deve tenere conto dei principi a cui si ispira l’osteopatia, per questo talvolta risulta difficile da comprendere per chi è abituato a un approccio esclusivamente sintomatologico.
Un esempio clinico può chiarire questo aspetto. Un uomo di 40 anni lamenta dolore alla regione lombare da qualche mese, e la sua storia clinica riporta un trauma al sacro un anno prima. La visita rivela una rigidità della regione lombare, ma soprattutto una forte limitazione di mobilità dell’osso sacro. La visione limitata all’eliminazione del sintomo indirizzerebbe a questo punto la terapia sulla regione lombare, mentre un trattamento di liberazione della mobilità del sacro rispetto alle ossa iliache risolve il problema alla radice, facendo scomparire il sintomo in modo spontaneo, poiché la regione lombare non deve più compensare la rigidità del bacino conseguente al trauma. Le tecniche che si possono utilizzare per ottenere questo risultato possono essere sia di tipo manipolativo sia di tipo più dolce.
Il paziente in questione avrebbe potuto anche lamentare un dolore al collo, sempre a una certa distanza di tempo dal trauma sacrale, ma la visita dell’osteopata avrebbe continuato a evidenziare una disfunzione somatica del sacro, magari in associazione a una tensione sotto la nuca, ma sempre con le stesse indicazioni di trattamento.
Nei due casi dell’esempio, quindi, anche se la persona lamenta una volta dolore lombare, un’altra dolore cervicale, la causa è la stessa, e quindi anche il trattamento è il medesimo.
Il trattamento osteopatico può essere eseguito nella zona sintomatica, ma in genere viene effettuato nella zona che si ritiene in causa nel determinare il sintomo; tale zona può essere un’articolazione (o più articolazioni), un viscere, un muscolo con la sua fascia di rivestimento. Spesso l’osteopata non cerca una zona specifica, ma esegue un trattamento più globale, per esempio lavorando sulle fasce di un arto oppure sulle strutture ossee e membranose del cranio.
L’intervallo fra le sedute e il numero di trattamenti da fare è del tutto individuale e dipende dalle valutazioni che l’osteopata ha fatto nel corso della prima visita. Le sedute non possono essere troppo ravvicinate in quanto è opportuno lasciare al corpo il tempo di reagire al trattamento.
In alcuni casi, dopo la seduta osteopatica può verificarsi un temporaneo peggioramento dei sintomi, a volte senso di stanchezza o dolori diffusi. Tali sintomi rappresentano le reazioni del corpo al trattamento, e non vanno considerati in senso negativo; una volta passati, in genere si ha un miglioramento complessivo.