Sindrome delTunnel carpale -Diagnosi
La sintomatologia riferita dal paziente, così come descritta nella sua espressione classica, orienta il medico verso una diagnosi di compressione del nervo mediano al polso con una buona probabilità di “essere nel giusto”. Peraltro la variabilità dei sintomi e dei segni con cui la sindrome del tunnel carpale può manifestarsi richiede una serie di analisi cliniche e strumentali che possano consentire la massima appropriatezza possibile della diagnosi.
Tra i segni clinici il più noto è l’evocazione di scosse elettriche a mano e dita se si percuote il decorso del nervo a livello di avambraccio e polso (segno di Tinel); altri segni comprendono la comparsa delle parestesie dopo flessione forzata e prolungata del polso, dopo applicazione di una fascia pneumatica all’avambraccio, e la scomparsa dei sintomi dopo scuotimento della mano.
L’esame strumentale più approfondito e considerato dirimente è l’elettromiografia (EMG), che consente lo studio del comportamento del nervo nella sua componente sensitiva e motoria (analisi della velocità di conduzione sensitiva e della latenza motoria), consentendo una diagnosi di elevata accuratezza (intorno al 90-95%).
Esiste peraltro una piccola percentuale di casi (circa il 10%) che risulta negativa all’EMG pur in presenza della sindrome, mentre accade anche che i segni elettrici risultino positivi in assenza di ogni sintomo.
Ecografia, TC e RMN sono esami risolutivi solo nel caso in cui occorra confermare la presenza di masse endocanalicolari oppure analizzare risultati negativi post-chirurgici.
In conclusione, la diagnosi è realizzata analizzando nel loro insieme i disturbi riferiti dal paziente e i segni clinici, in modo da escludere altre patologie (per esempio di origine cervicale), e considerando l’EMG l’esame risolutivo e obbligatorio anche da un punto di vista medico-legale.
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