Surrenalectomia
Ablazione chirurgica di una o di entrambe le ghiandole surrenali.
Indicazioni
È indicata in caso di ipercorticalismo, l’eccessiva secrezione di ormoni corticosteroidi. Quando questo è dovuto a sindrome di Cushing (a sua volta causata dalla presenza di un adenoma, un tumore benigno surrenale), è sufficiente praticare una surrenalectomia unilaterale. La malattia di Cushing (eccessiva stimolazione di entrambe le ghiandole da parte di un adenoma ipofisario) rende invece necessaria l’ablazione dell’ipofisi seguita, qualora questa misura fosse insufficiente, dall’asportazione di entrambi i surreni. La surrenalectomia rappresenta inoltre il trattamento di altri tumori surrenali (adenoma secernente aldosterone, responsabile della sindrome di Conn, feocromocitoma) e di neoplasie di varia natura scoperte accidentalmente durante un esame radiologico, i cosiddetti incidentalomi.
Svolgimento e prognosi
La ghiandola surrenale, situata in profondità nel retroperitoneo, è accessibile sia anteriormente, superando la cavità addominale, sia posteriormente (per via retroperitoneale). La surrenalectomia per via chirurgica è un intervento impegnativo e per questo oggi si tende a preferirle l’ablazione in videoendoscopia, esclusi i casi di tumore maligno o molto voluminoso. Difficoltà e prognosi dell’intervento sono direttamente proporzionali all’intensità degli squilibri endocrini (ipercorticalismo, ipersecrezione di catecolamina o aldosterone) e, in presenza di un tumore maligno, al suo volume ed estensione. L’ablazione di entrambe le ghiandole surrenali rende necessario un trattamento sostitutivo a vita con ormoni corticali.
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