Prebiotici -Effetti e possibile utilizzo clinico dei prebiotici
Il ruolo principale dei prebiotici è quello di creare un nutrimento intestinale favorevole allo sviluppo di batteri ad azione probiotica, ovvero utili all’ospite. È opinione diffusa che gli alimenti ricchi di fibre, ovvero di carboidrati non digeribili, siano i responsabili di un’azione sequestrante i minerali (per esempio sodio, calcio, magnesio e ferro), determinata da una riduzione del loro assorbimento. Al contrario, i fruttani inulino-simili, sono risultati in grado di implementare l’assorbimento di questi minerali attraverso un’azione osmotica che richiama acqua nell’intestino e determina l’aumento del volume di fluido nel quale i minerali possono dissolversi. Questi carboidrati, attraverso la fermentazione, acidificano l’ambiente intestinale, determinando un aumento delle concentrazioni di minerali in forma ionizzata, in particolare Ca2+ e Mg2+, oltre a instaurare delle condizioni favorevoli alla diffusione passiva. Gli effetti dei fruttani inulino-simili sul metabolismo lipidico sono stati sinora studiati prevalentemente su modelli animali: numerosi studi condotti sui ratti riportano la riduzione dei livelli sierici dei trigliceridi. Alla base di questo effetto sono stati ipotizzati due possibili meccanismi:
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