Olfatto
Senso che permette di percepire gli odori, detto anche odorato. L’organo dell’olfatto, nella mucosa che riveste il tetto della cavità nasale, è un neuroepitelio costituito da cellule nervose specializzate, neuroni dotati al loro apice di un ciuffo di ciglia e la cui base si prolunga in una fibra nervosa (assone). Le fibre attraversano l’osso etmoide, che forma il tetto delle fosse nasali, passando per minuscoli orifizi, e terminano nei due rigonfiamenti sotto gli emisferi cerebrali, i bulbi olfattivi, da cui si diparte un secondo neurone che raggiunge il lobo temporale. Le molecole odorose vengono rese solubili nella mucosa, prima di fissarsi sui recettori delle ciglia presenti sui neuroni. Questo fenomeno innesca il messaggio nervoso, che viene in seguito trasmesso dalle vie olfattive al cervello.
Patologie
Occorre fare una distinzione tra alterazioni dell’olfatto quantitative, a loro volta suddivise in parziali (iposmia) o totali (anosmia), e qualitative (parosmia). Queste alterazioni possono avere diversa origine: insufficiente trasporto delle molecole odorose verso i recettori (riniti, sinusiti, tumori delle fosse nasali) o lesioni della mucosa, in genere di origine virale (influenza), tossica (polvere di metalli, esalazioni di prodotti chimici), traumatica (frattura dell’etmoide) o infiammatoria. I disturbi possono regredire, ma le sequele sono frequenti e incidono sul senso del gusto.
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