Macroglossia
Aumento di volume della lingua.
Macroglossia congenita Corrisponde a una malformazione dei vasi sanguigni o linfatici, a una cisti o a un’ectopia della tiroide (anomala dislocazione di un frammento della ghiandola tiroidea all’interno della lingua);
può accompagnarsi ad aberrazioni cromosomiche come la trisomia 21 (sindrome di Down). La macroglossia congenita, che si manifesta sin dalla nascita, provoca difficoltà di deglutizione, masticazione, respirazione e problemi dell’emissione vocale; può comportare inoltre una crescita anomala della mandibola (prognatismo) e della relativa arcata dentaria.
Una biopsia permette di confermare la diagnosi e di determinare la causa dell’anomalia. Il trattamento consiste in una glossectomia parziale (ablazione di una parte della lingua), mediante intervento chirurgico o al laser, cui è spesso associata la cura del prognatismo mandibolare. I risultati sono soddisfacenti.
Macroglossia acquisita Compare in età adulta. Si sviluppa progressivamente nel corso di parecchi anni e può avere origine da un disturbo ormonale come l’insufficienza della tiroide (mixedema) o da un’acromegalia (ipertrofia delle estremità, cioè testa, mani e piedi). Se appare all’improvviso e si sviluppa in pochi giorni può essere dovuta a un’infiammazione delle vene linguali. I sintomi sono gli stessi della macroglossia congenita. Il trattamento è rivolto alla causa ed è di tipo farmacologico: vengono prescritti ormoni tiroidei in caso di ipotiroidismo, oppure antinfiammatori in presenza di flebite delle vene della lingua.
Cerca in Medicina A-Z