Irsutismo -Terapia
Nelle forme di irsutismo di origine ovarica (l’esempio classico è la sindrome dell’ovaio policistico), la terapia si basa essenzialmente sull’uso di combinazioni estroprogestiniche (la “pillola” anticoncezionale) e sulla scelta accurata delle formulazioni più efficaci nei confronti dell’irsutismo tra quelle in commercio (l’efficacia dipende dal tipo di progestinico presente nel prodotto); in una di queste formulazioni, alla componente estrogenica è associata, come progestinico, una molecola particolare, il ciproterone acetato, che possiede anche una spiccata azione antiandrogenica e risulta quindi uno dei farmaci più utili nel trattamento della patologia.
Nelle forme di origine surrenalica (l’esempio classico sono i vari tipi di iperplasia surrenalica congenita) la terapia prevede l’impiego di ormoni glicocorticoidi.
In queste forme vi è una ridotta capacità della ghiandole surrenaliche di produrre glicocorticoidi in conseguenza di un deficit enzimatico congenito: ne consegue che la produzione ormonale da parte dei surreni è fortemente sbilanciata verso l’altro “versante” ormonale, appunto quello androgenico, che risulta incrementato. In tale situazione, allora, la somministrazione di cortisonici ha la finalità di riportare per quanto possibile in equilibrio la normale secrezione ormonale surrenalica.
Nelle forme idiopatiche (da eccessiva sensibilità del bulbo pilifero allo stimolo androgenico) si utilizzano farmaci che bloccano il legame degli androgeni circolanti ai loro recettori nel bulbo pilifero; analoghi recettori sono posti anche sulle ghiandole sebacee, per cui questi farmaci hanno effetti favorevoli anche sull’acne e sulla seborrea, spesso associati all’irsutismo.
I prodotti più utilizzati contengono il già citato ciproterone acetato, lo spironolattone, la flutamide e la finasteride, anche se per alcuni di questi farmaci tale utilizzo, pur sperimentato, non è indicato sulla scheda tecnica.
L’utilizzo dei farmaci citati va effettuato solo ed esclusivamente sotto il controllo di uno specialista, che avrà cura di valutare indicazioni e controindicazioni, dosaggi, schemi posologici, controlli periodici da effettuare e l’eventualità di associare un contraccettivo orale. Nelle forme legate alla presenza di una neoplasia ovarica o surrenalica secernente androgeni, la principale terapia è la rimozione chirurgica della massa neoplastica, mentre nelle forme da farmaci occorre sospendere o sostituire il farmaco che ha causato l’insorgenza di irsutismo; nelle forme secondarie ad altri disturbi ormonali occorrerà infine instaurare in primo luogo il trattamento della malattia di base. In generale la terapia dell’irsutismo è comunque complessa e richiede vari mesi (in media almeno 6-12) perché si manifestino gli effetti favorevoli; inoltre il risultato non è quasi mai di totale inibizione della crescita dei peli, anche se in linea di massima si ottengono risultati discretamente soddisfacenti per la maggior parte delle pazienti.
Nel comune irsutismo idiopatico la terapia è puramente sintomatica, volta cioè a bloccare mediante farmaci il legame degli androgeni al loro recettore; all’interruzione della terapia quindi il problema può riproporsi, anche se solitamente l’entità della ricrescita dei peli è più ridotta che in precedenza. Infine bisogna considerare che in quasi tutte le forme di irsutismo la terapia è tale da comportare la soppressione dell’attività ovarica, quindi dell’ovulazione (direttamente, per effetto dei farmaci utilizzati, o indirettamente, per la necessità di associare comunque un trattamento anticoncezionale) e pertanto la paziente che inizia un trattamento per l’irsutismo deve essere informata che un’eventuale gravidanza deve essere procrastinata. [F.O., R.G.]
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