Insonnia -Insonnia correlata a disturbi psichiatrici
Il trattamento dell’insonnia derivata dai disturbi psichiatrici dipende dal tipo di disturbo in questione. Nei disturbi d’ansia o depressivi, per esempio, è utile l’introduzione di farmaci che inibiscono la ricaptazione della serotonina (SSRI) come citalopram, escitalopram e sertralina, di inibitori della ricaptazione di serotonina e adrenalina (NARI) come venlafaxina o di antidepressivi noradrenergici serotoninergici specifici (NASSA) come mirtaziapina.
Negli stati maniacali si trae giovamento dall’associazione di stabilizzanti dell’umore e antipsicotici atipici, questi ultimi utili anche nel trattamento dei disturbi psicotici. Al riguardo, è fondamentale sottolineare che, quando si trattano i disturbi psichiatrici primari, viene chiaramente curato anche il sintomo derivato da tale disturbo e cioè l’insonnia. L’impiego di benzodiazepine (ansiolitici e induttori del sonno) deve essere limitato nel tempo, impiegato con cautela e possibilmente riservato al bisogno, onde evitare fenomeni di dipendenza e abuso.
Tra le sostanze psicoattive il cui uso, abuso o dipendenza si correlano a stati di insonnia, si ricordano alcol, cocaina, anfetamine ecc. Anche alcuni farmaci possono avere come effetto paradosso o indesiderato l’insonnia: tra questi ancora le benzodiazepine, alcuni antidepressivi ad azione attivante e il cortisone, specie se assunti nelle ore serali.
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