Distacco della retina -Attenzione ai fattori di rischio!
È importante sottolineare che il principale strumento di prevenzione, per quanto riguarda il distacco della retina, è rappresentato dai controlli specialistici, che devono essere periodici, accurati, completi e prevedere il cosiddetto esame in midriasi farmacologica (attento studio del fondo dell’occhio effettuato dopo che la pupilla è stata dilatata dall’instillazione di un collirio medicato).
Potendo osservare nel dettaglio la retina, e soprattutto la sua estrema periferia, l’oculista è in grado di studiare ed eventualmente trattare precocemente le alterazioni della retina che possono costituire fattori predisponenti nei confronti del distacco, al fine di prevenirne l’insorgenza: si è osservato, infatti, che la percentuale di nuovi casi di distacco retinico diagnosticati in una popolazione campione che non si sottoponga a controlli specialistici periodici è quasi tripla rispetto a quella osservata in una popolazione abitualmente (almeno una volta all’anno) seguita dallo specialista con approccio adeguato ed esecuzione dei necessari controlli, anche strumentali. Le più importanti condizioni predisponenti al distacco di retina sono la miopia medio-grave (nei soggetti colpiti la retina risulta assottigliata e più fragile), il diabete, l’ipertensione arteriosa, la degenerazione del vitreo e, come già detto, i traumi oculari concussivi, diretti o indiretti.
L’etnia ebraica appare statisticamente più soggetta a distacco della retina (circa 10 volte in più rispetto alle altre), forse in virtù anche della maggior frequenza di soggetti affetti da miopia.
La comparsa del distacco in entrambi gli occhi è un evento abbastanza comune, anche se nella maggioranza dei casi non è simultanea (il secondo occhio è interessato entro i 5 anni successivi alla comparsa del distacco nel primo); la malattia non risulta invece ereditaria, anche se una certa familiarità per le lesioni predisponenti è stata ormai ampiamente dimostrata a livello scientifico.
Tra i fattori predisponenti rientrano anche alcune malattie genetiche, per esempio la sclerosi tuberosa di Bourneville, la collagenopatia di Marfan e la sindrome di Cruzon, per le quali si riscontra un’elevata probabilità di sviluppo di quest’affezione.
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