CONTRACCEZIONE -Metodi naturali
Vengono definiti naturali quei metodi che mirano a individuare il momento dell’ovulazione femminile e si basano sull’astensione dai rapporti sessuali nel periodo antecedente (3-5 giorni prima) e immediatamente successivo (1-3 giorni) all’ovulazione. Infatti, sia gli spermatozoi sia le cellule uovo femminili hanno una sopravvivenza limitata di 3-4 giorni per cui, evitando rapporti sessuali nel periodo di maggiore fertilità della donna, il rischio di fecondazione risulta molto più basso, anche se non del tutto azzerato.
I metodi naturali sono privi di effetti collaterali o di controindicazioni ma, come tutti i metodi naturali, hanno un’efficacia limitata e comunque molto condizionata dall’apprendimento della specifica tecnica. Il tasso complessivo di gravidanze a essi associato è pari al 40%.
Questo si spiega per l’estrema variabilità del periodo fertile della donna: infatti, se la seconda fase del ciclo mestruale, quella che consegue all’ovulazione, ha una durata fissa di 14 giorni, il periodo antecedente all’ovulazione è estremamente variabile, cambia da donna e donna e da ciclo a ciclo, pertanto ne risulta un’oggettiva difficoltà nello stabilire con precisione il momento del ciclo in cui si avrà l’ovulazione. La sicurezza di questi metodi potrebbe essere migliorata con maggiore impegno e autocontrollo da parte della coppia.
Coito interrotto È il metodo anticoncezionale più antico e diffuso e consiste nella retrazione del pene dalla vagina prima che avvenga l’eiaculazione per evitare l’entrata degli spermatozoi nelle vie genitali femminili.
Anche se correttamente applicata, questa tecnica ha una percentuale di fallimento molto elevata, perché è possibile che, prima dell’eiaculazione vera e propria e senza che il maschio se ne accorga, vi sia una fuoriuscita di liquido prostatico contenente spermatozoi fecondanti. Vanno poi considerati gli aspetti dell’accettabilità del metodo da parte di entrambi i partner e i risvolti psicologici. Inoltre, come metodo anticoncezionale, non protegge da malattie sessualmente trasmesse, pertanto viene solitamente sconsigliato.
Metodo del calendario o di Ogino-Knauss Metodo anticoncezionale nato molti anni fa, si basa sull’astensione dai rapporti sessuali per 3-4 giorni prima e dopo la data della presunta ovulazione, che per convenzione si stima intorno al 14° giorno del ciclo mestruale in donne che hanno cicli perfettamente regolari di 28 giorni.
Non ha controindicazioni né effetti collaterali, ma la sua sicurezza contraccettiva è bassa ed è utilizzabile esclusivamente (e comunque mai in assoluta sicurezza) da donne che abbiano cicli assolutamente regolari della durata di 28 giorni, poiché l’ovulazione non avviene mai regolarmente il 14° giorno del ciclo. In ragione dei limiti sopra elencati, viene consigliato di registrare accuratamente gli ultimi 6-12 cicli mestruali prima di adottare questo metodo.
Metodo della temperatura basale Consiste nella misurazione della temperatura corporea con un semplice termometro, al mattino, al risveglio, per via rettale o per via vaginale, durante i 28 giorni del ciclo mestruale. Questo metodo si basa su un principio: nella prima fase del ciclo (prima dell’ovulazione) la temperatura corporea è un po’ più bassa poi, al momento dell’ovulazione e durante la seconda fase del ciclo, in seguito all’aumento nel sangue del progesterone, si registra un lieve aumento della temperatura basale mattutina (circa 3-5 decimi di grado) che si mantiene stabile fino alla comparsa della mestruazione, avvenuta la quale la temperatura torna nuovamente ad abbassarsi.
Per applicare questo metodo, si registrano quotidianamente i valori, si compone un grafico e si osserva questo andamento “bifasico” della temperatura: più bassa prima dell’ovulazione, più alta dopo l’ovulazione. I sostenitori del metodo basale sostengono che, trascorsi i primi 3-4 giorni dopo il momento del “rialzo” della temperatura, si possono avere rapporti liberi, perché l’ovulazione è già avvenuta.
Questo metodo (di affidabilità comunque non totale) è applicabile esclusivamente a donne con cicli regolari e precise nella registrazione della temperatura corporea. Bisogna comunque tenere presente che la comparsa di qualsiasi motivo di innalzamento della temperatura corporea verso la metà del ciclo (per esempio, un lieve malessere) fornisce una falsa indicazione con conseguente ulteriore perdita di precisione del metodo.
In commercio sono attualmente presenti dei dispositivi sofisticati in grado di analizzare quotidianamente la temperatura corporea e, in base a particolari programmi automatici di analisi che elaborano migliaia di rilevazioni della temperatura corporea, stabilire se la donna si trova o meno in fase ovulatoria.
Metodo del muco cervicale Vedi Billings, metodo di
Metodi sintotermici Si basano sulla combinazione del metodo del calendario e del metodo del muco cervicale per identificare l’inizio della fase ovulatoria. Può essere utile anche associare la comparsa di un eventuale dolore al seno, che in alcune donne accompagna l’arrivo dell’ovulazione.
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