Calcolosi renale -Tipologie di calcoli renali
Quando gli studiosi classificano la calcolosi renale, si riferiscono per lo più alla causa o alla composizione chimica dei calcoli.
Nel primo caso si possono distinguere:
- forme metaboliche (60-90%), per le quali la base della formazione del calcolo va ricercata in un’anomalia del metabolismo, cioè dei meccanismi biochimici che consentono all’organismo di funzionare correttamente: possono originare una calcolosi, in questo senso, malattie che provocano aumento della quantità di calcio presente nell’urina (ipercalciuria), della quantità di acido urico nell’urina (iperuricuria), del contenuto urinario di ossalati, cistina, xantina, citrati, oppure riduzione della presenza urinaria di magnesio o citrati; anche le malattie che provocano alterazioni del grado di acidità delle urine possono contribuire alla calcolosi renale;
- forme non metaboliche da causa nota (3-20%), per le quali l’origine della calcolosi va ricercata in una infezione, in malformazioni dell’apparato urinario, assunzione di farmaci capaci di indurre anomalie del metabolismo (per esempio prodotti che alterano l’alcalinità o l’acidità delle urine o aumentano l’escrezione di acido urico) o di vitamina D ecc.;
- forme “idiopatiche” (2-20%), casi cioè in cui anche ricerche accurate non consentono di individuare alcuna causa apparente alla base della calcolosi.
Con riferimento alla composizione chimica dei calcoli si distinguono invece:
- calcoli di sali di calcio (68-79%);
- calcoli di sali dell’acido urico (6-22%);
- calcoli fosfo-ammonio magnesiaci (7-19%);
- calcoli di cistina (0,5-3%);
- forme rare (per esempio da xantina o da 2-8-idrossiadenina).
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