Calcolosi renale -Come si formano i calcoli
Per comprendere come, a partire dall’aggregazione di cristalli, si possano formare calcoli urinari, si consideri che le urine sono formate da un liquido solvente (l’acqua) e da varie sostanze chimiche in essa disciolte.
Tali sostanze, in condizioni di eccessiva concentrazione, tendono a “precipitare” e a formare appunto cristalli: il calcio, l’acido urico, l’ossalato, l’ammonio e così via, che vengono detti fattori litogeni, cioè promotori della formazione di calcoli. Questo processo è naturalmente antagonizzato da altre sostanze presenti nelle urine (mucopolisaccaridi, citrati, magnesio, pirofosfati), dette inibitori della cristallizzazione.
Un aumento della concentrazione dei fattori litogeni, una carenza degli inibitori, l’emissione di urine particolarmente concentrate (come capita quando si beve troppa poca acqua), alterazioni del grado di acidità/alcalinità urinario (pH): tutte queste condizioni possono portare a precipitazione di cristalli. È dunque questo equilibrio dinamico tra fattori litogeni e fattori inibitori che impedisce la formazione di calcoli in condizioni normali.
Nei casi in cui la calcolosi sia correlata a infezione urinaria, sono spesso gli stessi microbi in causa a produrre sostanze (le ureasi) che determinano l’aumento dell’alcalinità delle urine e l’aumento delle concentrazioni di ammonio e carbonato, con conseguente formazione di cristalli di triplofosfato ammonio-magnesiaco e carbonato apatite. In questi casi si producono allora i temibili calcoli “a stampo”, che si formano all’interno dei reni.
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