Autismo
Si calcola che il disturbo autistico compaia all’incirca in 2-5 ogni 10.000 bambini di età inferiore ai 12 anni. È più frequente nei maschi, con un rapporto maschi/femmine di circa 4:1, anche se pare che nelle bambine il decorso sia più grave. L’epoca di esordio è collocabile entro i primi tre anni di vita e il disturbo sembrerebbe essere indipendente dalle condizioni socioeconomiche e da cause ambientali. Viceversa, sembra che fattori genetici e biologici svolgano un ruolo assai rilevante nell’origine della patologia. Si pensa, poi, che il disturbo autistico sia associato a varie malattie ereditarie come la fenilchetonuria, ma anche a problemi prenatali o postnatali quali la rosolia congenita, l’encefalite e gli stati di sofferenza alla nascita con anossia, cioè scarsa o assente ossigenazione cerebrale.
Spesso i pazienti evidenziano importanti alterazioni all’elettroencefalogramma. La risonanza magnetica cerebrale (RMN) ha mostrato che nell’autismo vi sono alterazioni a livello della corteccia cerebrale e ridotto sviluppo del cervelletto. Sembra che già nella vita endouterina, nei primi 6 mesi di gravidanza, vi siano problemi di sviluppo delle cellule nervose con anomalie nella migrazione di tali cellule, che non seguono più le loro traiettorie, il che causa anormalità del cervello e del cervelletto.
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