Artrografia
Esame radiologico volto all’esplorazione di un’articolazione. L’artrografia mette in luce strutture anatomiche articolari (o periarticolari) invisibili nelle normali radiografie ossee, come accade per i menischi del ginocchio. È effettuata tramite puntura articolare e iniezione di un mezzo di contrasto, che può essere aria (artrografia gassosa), un mezzo di contrasto iodato (artrografia opaca o iodata) o una miscela di queste due sostanze (artrografia a doppio contrasto).
Indicazioni
L’artrografia è impiegata sostanzialmente per elaborare una diagnosi preoperatoria. Nel caso del ginocchio consente di rilevare una lesione a un menisco o a un legamento crociato che provochi dolore, blocco dell’articolazione, instabilità o gonfiore. Nella spalla può confermare una lacerazione della cuffia muscolare dei rotatori e complicanze come le tendiniti, che determinano dolore e impotenza funzionale. L’artrografia consente di effettuare una minuziosa esplorazione di tutte le superfici articolari e del rivestimento cartilagineo, ed è in grado di rilevare la presenza di un corpo estraneo intrarticolare, spesso di natura cartilaginea, invisibile con una semplice radiografia. Le indicazioni tipiche dell’artrografia devono essere riconsiderate con l’apporto della TC (che fornisce informazioni più precise sulle parti molli rispetto alle radiografie tradizionali), della risonanza magnetica e dell’artroscopia.
Tecnica
L’esame è preceduto da radiografie dell’articolazione. La puntura articolare va effettuata dopo una scrupolosa disinfezione locale: la fuoriuscita di alcune gocce di liquido articolare conferma il corretto posizionamento dell’ago. Viene quindi iniettato un mezzo di contrasto iodato, che rende visibile la cavità articolare, pronta per essere radiografata da tutte le angolazioni. In alcuni casi, l’artrografia può essere completata da una TC.
Procedura
L’artrografia dura circa 30 minuti e non prevede il ricovero del paziente. Dopo l’esame, questi potrà riprendere le proprie attività consuete, facendo attenzione a non sollecitare l’articolazione interessata.
Effetti indesiderati
Sono rari e generalmente lievi: nausea, malessere, piccolo ematoma locale. Poiché l’iniezione del mezzo di contrasto iodato può provocare una reazione allergica, occorre accertarsi che il paziente non abbia mai sofferto di allergie; in caso contrario, gli verrà somministrato un trattamento antiallergico preventivo. L’asepsi deve essere rigorosa.
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