Antioncogene
Gene la cui inattivazione o delezione può comportare la comparsa di un tumore maligno; viene detto anche detto anche gene oncosoppressore. Gli antioncogeni, normalmente presenti in tutte le cellule dell’individuo, sono indispensabili per mantenerle sane. La loro distruzione o inattivazione, associata ad altri fattori, può provocare una proliferazione maligna.
Gli antioncogeni furono scoperti grazie a due processi sperimentali: la formazione di un ibrido risultante dalla fusione di una cellula cancerosa e una normale, e il trasferimento di un cromosoma o una molecola di DNA nelle cellule cancerose.
Nel primo caso, il carattere non canceroso dell’ibrido ottenuto indica la presenza di uno o più antioncogeni nella cellula normale. Nel secondo, la soppressione del carattere canceroso delle cellule in seguito al trasferimento di un cromosoma normale attesta la presenza di uno o più antioncogeni su tale cromosoma.
La malattia per la quale lo studio degli antioncogeni è attualmente più avanzato è il retinoblastoma, tumore della retina di origine genetica che compare nei bambini. L’antioncogene responsabile del retinoblastoma, localizzato sul cromosoma 13, interviene anche nella genesi di altri tipi di cancro: nel 50% degli osteosarcomi, nel 20% dei casi di cancro al seno e in gran parte dei tumori al polmone. Altri oncogeni, spesso associati a una malattia genetica (mutazione sul cromosoma 11), sono stati scoperti nei tumori embrionali del rene, del fegato, della ghiandola surrenale e del muscolo. Una localizzazione sul cromosoma 22 è legata a tumori dell’orecchio interno, sul cromosoma 1 a neuroblastomi familiari. Due antioncogeni (BRCA1 e p53) localizzati sul cromosoma 17 regolano insieme il ciclo cellulare e la riparazione del DNA danneggiato da mutazioni. Se il DNA della cellula mutata non può essere riparato, l’antioncogene p53 ne causa la senescenza.
Nella maggior parte dei casi di tumore al seno, l’antioncogene BRCA1 appare inattivato per mutazione. Se uno dei due geni BRCA1 è inattivato geneticamente alla nascita, le probabilità di sviluppare un cancro al seno sono molto elevate: nel 5-10% dei casi questo tipo di tumore è connesso a mutazioni preesistenti del gene BRCA1.
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